Il Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica ha arricchito la collana Le Ossidiane con due nuovi libri che presentiamo in libreria il prossimo martedì.
In “Ustica s’inabisserà?” i tre autori, Franco Foresta Martin, Geppi Calcara e Vito Ailara, ci offrono un esemplare case study, ricostruendo le vicende legate alla sequenza iniziata con una serie di scosse sismiche, nella notte tra il 18 e il 19 marzo 1906, che sembrarono annunciare un evento distruttivo che per fortuna non si verificò.
Ci raccontano come reagirono le istituzioni locali, sindaco e direttore della Colonia dei coatti in primis, gli scienziati prontamente inviati a fare sopralluoghi nell’isola, le autorità centrali, il prefetto, le autorità di pubblica sicurezza, la Marina militare che mandò gli incrociatori a soccorso della popolazione, il ruolo della stampa locale e nazionale e, dunque, dell’opinione pubblica. Il susseguirsi dello sciame sismico indusse la coraggiosa decisione prefettizia di evacuare l’isola portando a Palermo i coatti e i loro custodi e la maggioranza della


Immaginatevi Ustica prima dei cellulari, del telefono fisso, della radio e del telegrafo, quando le comunicazioni tra gli abitanti e il resto del mondo erano affidate soltanto a una Regia Corriera consistente in uno sciabecco. Sospinta dal vento raccolto da tre vele, l'imbarcazione caricava, ogni
due settimane, la posta in partenza da Ustica e la portava a Palermo; e viceversa.
Se tutto andava bene, per mandare una lettera e ricevere una risposta, ammesso che il destinatario fosse sollecito, passava qualche mese. Comincia così, con i messaggi in balia di una lentissima navigazione, questa storia di posta nel Tirreno la cui protagonista è Ustica, un’isola colonizzata e abitata stabilmente soltanto da due secoli e mezzo, anche se ricca di insediamenti preistorici e storici. La storia di posta nel Tirreno, ideata e realizzata da Giacino, si dipana su un duplice itinerario: l’evoluzione del servizio postale sotto ilprofilo tecnico-organizzativo e quella dei collegamenti con l’isola. Per ricostruire entrambi i percorsi, l’autore parte da quei dettagli di una missiva che, il più delle volte, vengono distrutti o cestinati con la busta che contiene il messaggio, ovvero agli annulli postali.
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Portalettere, 1918 |
Attraverso la raccolta e lo studio di questi reperti postali Giuseppe Giacino ricostruisce la storia postale di Ustica, dalla fondazione della Universitas, nel 1761 (250 anni prima della data di pubblicazione di questo volume), ad oggi, passando per la data, anche questa a cifra tonda, della costituzione del primo Regio Ufficio Postale dell'isola, nel 1861 (150 anni fa).
