Lucio Messina è morto una settimana fa. È andato a raggiungere la sua adorata Maricetta. Si è spento nel sonno silenziosamente. Da vero gentiluomo, senza disturbare nessuno, come era il suo stile. È stato lui, circa 60 anni or sono, ad inventarsi la Rassegna della Attività Subacquee di Ustica con il premio Tridente d’Oro, facendo così conoscere la piccolissima isola a numerosissimi subacquei di tutto il mondo. Ustica per me era una chimera.
Nella foto Lucio Messina con Giulia nel 1999
Negli anni 70, le comunicazioni con l’isola da Palermo erano scarse e, per prendere il traghetto, era necessario dormire un giorno nella capitale siciliana. Se per caso il mare era mosso, il traghetto non partiva. Quindi quando Lucio Messina, che ormai da anni organizzava la Rassegna, venne a trovarmi a Roma, nella Libreria Internazionale Il Mare, gli raccontati delle difficoltà che incontravo per raggiungere l’isola. Lucio mi disse: ti inviterò
alla prossima Rassegna per organizzare una mostra di libri di mare.
Da allora tornai ogni anno sull’isola su invito di Lucio e partecipai a vari dibattiti e incontri, fin quando nel 1999, con l’appoggio di Maricetta Messina, mi fu consegnato, tra le pochissime donne, l’agognato Tridente d’Oro. Mi trovai così in compagnia dei “mostri sacri” della subacquea con Cousteau, Quilici, Ripa, Ferraro, Cafiero, Maiorca, Mayol, e tanti altri.
Ero emozionantissima quella sera, sul palco della piazza di Ustica e non riuscii a parlare. Firmai, tremante, la carta che attestava la mia cittadinanza onoraria all’isola. Nella foto il sindaco Attilio Licciardi consegna a Giulia il Tridente d’Oro, alle loro spalle, sorridente, Lucio messina.
Poi fui invitata sulla nave oceanografica Bannock da Raffaele Pallotta, il Presidente in carica dell’Accademia. Sulla nave persi la spilla d’oro del Tridente che mi era stata donata insieme al diploma e alla scultura di lava dell’isola, con un grande tridente. Ero disperata, ma Lucio mi disse non ti preoccupare te lo farò rifare e così fu, perché Lucio era un uomo di parola e rispettava gli impegni. Ricordo con gioia le immersioni in apnea sul gommone di Lucio con la giovanissima Roberta e le risate di Maricetta che raccoglieva e mangiava i ricci direttamente in mare.
Sempre con Lucio, a Ustica, organizzammo la prima Biblioteca Internazionale del Mare sistemata, all’inizio, dentro la Torre dello Spalmatore. Lucio credeva molto all’amicizia e trovava sempre modo di incontrare gli amici. Mi invitò insieme a Maurizio, mio marito, nella sua casa di San Martino e in quella proprio sul mare di Cefalù. Mi fece conoscere Pantalica – sito archeologico in provincia di Siracusa – e mi portò in giro per le Madonìe, facendomi amare ancora di più la bellissima terra di Sicilia, che lui conosceva benissimo. Ora non posso credere che non sia più tra noi e mi viene da dire:
Ciao carissimo Lucio, salutami Maricetta.
Giulia D’Angelo
Nella foto Lucio Messina con Giulia nel 1999
Negli anni 70, le comunicazioni con l’isola da Palermo erano scarse e, per prendere il traghetto, era necessario dormire un giorno nella capitale siciliana. Se per caso il mare era mosso, il traghetto non partiva. Quindi quando Lucio Messina, che ormai da anni organizzava la Rassegna, venne a trovarmi a Roma, nella Libreria Internazionale Il Mare, gli raccontati delle difficoltà che incontravo per raggiungere l’isola. Lucio mi disse: ti inviterò
alla prossima Rassegna per organizzare una mostra di libri di mare.
Da allora tornai ogni anno sull’isola su invito di Lucio e partecipai a vari dibattiti e incontri, fin quando nel 1999, con l’appoggio di Maricetta Messina, mi fu consegnato, tra le pochissime donne, l’agognato Tridente d’Oro. Mi trovai così in compagnia dei “mostri sacri” della subacquea con Cousteau, Quilici, Ripa, Ferraro, Cafiero, Maiorca, Mayol, e tanti altri.
Ero emozionantissima quella sera, sul palco della piazza di Ustica e non riuscii a parlare. Firmai, tremante, la carta che attestava la mia cittadinanza onoraria all’isola. Nella foto il sindaco Attilio Licciardi consegna a Giulia il Tridente d’Oro, alle loro spalle, sorridente, Lucio messina.
Poi fui invitata sulla nave oceanografica Bannock da Raffaele Pallotta, il Presidente in carica dell’Accademia. Sulla nave persi la spilla d’oro del Tridente che mi era stata donata insieme al diploma e alla scultura di lava dell’isola, con un grande tridente. Ero disperata, ma Lucio mi disse non ti preoccupare te lo farò rifare e così fu, perché Lucio era un uomo di parola e rispettava gli impegni. Ricordo con gioia le immersioni in apnea sul gommone di Lucio con la giovanissima Roberta e le risate di Maricetta che raccoglieva e mangiava i ricci direttamente in mare.
Sempre con Lucio, a Ustica, organizzammo la prima Biblioteca Internazionale del Mare sistemata, all’inizio, dentro la Torre dello Spalmatore. Lucio credeva molto all’amicizia e trovava sempre modo di incontrare gli amici. Mi invitò insieme a Maurizio, mio marito, nella sua casa di San Martino e in quella proprio sul mare di Cefalù. Mi fece conoscere Pantalica – sito archeologico in provincia di Siracusa – e mi portò in giro per le Madonìe, facendomi amare ancora di più la bellissima terra di Sicilia, che lui conosceva benissimo. Ora non posso credere che non sia più tra noi e mi viene da dire:
Ciao carissimo Lucio, salutami Maricetta.
Giulia D’Angelo