Il libro è la relazione della traversata, sul gommone a vela Celeùsta, dell’Oceano Pacifico dal Perù alla Polinesia, dal 2 giugno all’11 agosto 1969 compiuta da Mario Valli insieme a Sergio Croci e a Vittorio Macioci. Il nome Celeùsta è quello del capo ciurma che dava il ritmo ai rematori delle triremi greche. Per il sottotitolo Sotto la coda dello scorpione non ci sono riferimenti a questo animale. È possibile che sia un riferimento astrologico relativo alla data della traversata oppure che sia una riflessione che ne avvicina lo sviluppo e la conclusione al veleno presente appunto nella coda dello scorpione. Incredibile la quantità di ostacoli che si sono opposti all’esecuzione e al successo dell’impresa, portata a termine nonostante tutto.
Sono descritti nella loro molteplicità con la drammaticità con la quale si sono presentati. La mancanza di fondi che più volte, nei due anni di preparazione, ha portato sull’orlo dell’abbandono del progetto ha esteso i suoi condizionamenti anche dopo la conclusione della traversata.
È stato infatti molto arduo trovare i mezzi non solo per quanto necessario alla navigazione, ma anche per il trasferimento in Perù e per il ritorno dalla Polinesia. Il secondo ostacolo non meno grave è stato il limite psicologico dei
partecipanti, la mancanza del collaudo del gommone e dell’allenamento
prima della partenza. Il coinvolgente racconto non è stato interrotto da
note o richiami perciò tutto il materiale è confluito nel DVD allegato
al libro. A conclusione del suo libro, l’autore ha scritto:
Questo
viaggio mi ha insegnato molto. Sono adesso un marinaio e un navigatore,
posso veleggiare con sicurezza, e ho anche scritto u libro. E conosco
il cielo. E sarò rispettato, gradito, amato e ricercato: la mia opinione
sarà richiesta ed ascoltata, mi pagheranno da bere e vorranno stare con
me. Le donne mi scriveranno: So che tutto ciò succederà, forse anche
solo per un po’.
Sono descritti nella loro molteplicità con la drammaticità con la quale si sono presentati. La mancanza di fondi che più volte, nei due anni di preparazione, ha portato sull’orlo dell’abbandono del progetto ha esteso i suoi condizionamenti anche dopo la conclusione della traversata.

