Rostri: sei più tredici fa diciannove, un bel record

Subacquei altofondalisti GUE recuperano rostro
Nuova importante scoperta archeologica nei fondali dell'isola di Levanzo. A 85 metri di profondità sono stati rinvenuti altri sei rostri in bronzo – due dei quali sono stati già recuperati – risalenti alla Battaglia delle Egadi. Il ritrovamento è frutto della collaborazione tra la Soprintendenza del Mare, struttura dell'Assessorato regionale dei Beni culturali e dell'Identità siciliana, e la statunitense Rpm Nautical Foundation. Le ricerche archeologiche strumentali in alto fondale, iniziate nel 2004, hanno consentito fino a oggi l'individuazione e il recupero di tredici rostri romani, due cartaginesi e ben ventidue elmi romani del tipo montefortino, oltre a un grande numero
di anfore e dotazioni di bordo. Il progetto ha come obiettivo specifico quello di effettuare ricognizioni
sistematiche in alto fondale nell’arcipelago trapanese alla ricerca delle testimonianze storiche ed archeologiche riconducibili alla battaglia delle Egadi del 10 marzo del 241 a. C.. Si è ampliata ed estesa l’area da sottoporre a indagini con le attrezzature specialistiche a bordo della nave oceanografica Hercules, in una zona a sud delle precedenti; la nuova area di indagine ha restituito numerosi target che confermano l'ipotesi di una zona probabilmente identificabile come quella dove avvenne lo scontro più cruento dell'intera battaglia. Inoltre, ci si è avvalsi del qualificato supporto dei subacquei altofondalisti della GUE – Global Underwater Explorer che hanno verificato le condizioni di conservazione del rostro Egadi 15 e ne hanno effettuato il recupero con la collaborazione del ROAN - Reparto operativo aeronavale della Guardia di Finanza di Palermo e di Trapani. Con la campagna di indagini 2018 sono stati trovati ben sei rostri, che portano a 19 il numero di quelli provenienti dal sito della Battaglia. A questi reperti di eccezionale valore si aggiungono numerose anfore sia puniche che greco-italiche, ed elmi del tipo montefortino. Nel mese di ottobre 2018 è prevista una campagna di indagini subacquee
Subacquei GUE con il rostro
sempre nello stesso specchio di mare e si procederà, grazie alla collaborazione del team GUE, al recupero dei 4 rostri ancora sul fondo. Dunque un incredibile successo, questa campagna 2018, che ha permesso di acquisire nuovi dati e informazioni sulla Battaglia che ha cambiato le sorti della nostra Isola. I due rostri recuperati (individuati con i numeri 15 e 19) saranno presto trasportati nell’ex Stabilimento Florio di Favignana dove verranno restaurati a cura di giovani restauratori per i quali è in fase di preparazione un bando pubblico. All'interno dello stabilimento verrà allestito un laboratorio di restauro che consentirà anche visite del “cantiere aperto” quindi con la possibilità di ammirare i preziosi reperti durante le fasi di restauro.
Salvo Emma  (testo e foto)