la seconda Guerra Mondiale, ad opera di Nino Lamboglia sono stati compiuti i primi passi verso una metodologia di indagine rigorosamente scientifica ed una organizzazione razionale del lavoro subacqueo con mezzi adeguati ed efficaci strutture di coordinamento. Petriaggi e Davidde ripercorrono le tappe della storia della ricerca archeologica subacquea nel Mediterraneo e trattano gli aspetti attuali della disciplina e si propongono di fornire un nuovo strumento didattico nel quale non si vuole rinunciare alla rigorosità scientifica dell’informazione e alla pretesa di offrire un valido strumento di approfondimento, come si legge nel notevole corredo di note e di informazioni bibliografiche. La trattazione teorica dei vari argomenti correlati alla materia viene accompagnata da esempi pratici, a volte veri e propri case studies, e da informazioni puntuali sui metodi di indagine e sugli strumenti e le attrezzature di lavoro. La peculiare esperienza degli Autori, archeologi e funzionari dell’Istituto Centrale per il Restauro, fa sì poi che nel volume venga concesso considerevole spazio ai temi della conservazione e del restauro dei manufatti antichi, sia provenienti da ambienti sommersi, sia da conservare in situ, secondo i dettami della Convention on the Protection of the Underwater Cultural Heritage dell’Unesco (Parigi 2-11-2001).
Nella foto a ds. Barbara Davidde