Il Viaggio di Arturo. Un potente romanzo di mare, parola dell’autore

Perdersi nell’immensità del mare, metaforicamente e letteralmente: è quello che accade nel romanzo di Gabriele Mazzoleni Il viaggio di Arturo; giornalista economico e velista di lungo corso, è al suo esordio nella narrativa dopo il successo, sei edizioni, del manuale Mollo tutto e vado via. Come organizzare un anno sabbatico in barca a vela. Gabriele è romano, ha 59 anni e va a vela da 43 anni, è caporedattore all’agenzia Asca News. Dedica tutto il tempo libero in progetti coinvolgenti. È stato istruttore dei Glenans e di tante altre realtà, ha sempre fatto attività di volontariato con l’idea di coniugare la vela a un’attività sociale, ovvero restituire ciò che ha appreso e condividere la bellezza del mare. In Italia ci sono molte associazioni che aiutano persone in difficoltà utilizzando la barca a vela imbarcando ragazzi con disagio sociale e fisico e spesso organizzano crociere con ragazzi che hanno pene alternative al carcere. Con la vela si dà un’opportunità a persone svantaggiate per scoprire la vita da un altro punto di vista. Ora collabora come volontario con Navi di carta onluss, ha lavorato anche con Tetragonauti, l’associazione di promozione sociale nata nel 2003
per dedicarsi a chi si trova in difficoltà. Queste realtà si finanziano in collaborazione con gli enti pubblici, imbarcano anche studenti degli istituti nautici per programmi di scuola lavoro. Gestire a bordo ragazzi con  disagio sociale è complesso non è semplice perché ti metti in gioco come persona. Non si tratta semplicemente di insegnare cazza la randa ma di interagire con ragazzi che ne hanno viste di tutti i colori. È al terzo libro; il primo è del 1998, parla di economia, a settembre invece esce il quarto La generazione Ymca, dal 1968 al riflusso. racconta di un’esperienza vissuta nel 1968 in una di queste realtà di volontariato. Il romanzo inizia sul ponte di un mercantile comandato dal bretone Gérard, marittimo della vecchia guardia rispettato e temuto dall’equipaggio.
Dietro le apparenze compassate nasconde una mente inquieta e tormentata: incalzato dall’età sta facendo i conti con se stesso e sono conti che non tornano. Si trova in quel punto della vita in cui tutto sembra perdere significato e non c’è bussola che possa indicare la rotta. Sulla vita dell’equipaggio del mercantile si palesa improvvisamente un mistero sotto forma di una barca a vela, l’Armatan, che sta
Gabriele Mazzoleni
andando alla deriva in mezzo all’oceano.
 Il primo sopralluogo rivela che a bordo c’erano due persone. Dove sono finite? La barca è in ordine ma dell’equipaggio non c’è traccia. Un mistero che si infittisce quando Marco, il secondo ufficiale del mercantile, consegna al comandante il diario di bordo trovato in barca dove, cosa anomala, due mani diverse hanno scritto la cronaca della crociera che pare essere finita tragicamente. La lettura del diario svela l’identità dello skipper: Arturo Accoliti partito da Benalmàdena il 22 gennaio 2014 per la traversata atlantica. Ma chi è l’altro uomo a bordo? Mentre attendono l’arrivo delle autorità marittime il comandante e il secondo leggono il contenuto del diario di bordo e si trovano risucchiati nella vita di Arturo, nei suoi dubbi sul senso della vita, ma anche nel suo rapporto complicato con il compagno di navigazione. Pagina dopo pagina arriveranno forse a capire quello che è accaduto a bordo. Forse, perché in questo romanzo la trama procede con continui colpi di scena e il lettore si trova trascinato, insieme ai marinai, sulla cresta dell’onda, in quel momento sospeso che precede il cambiamento e in cui bisogna scegliere che fare.  Il viaggio di Arturo è un potente romanzo di mare, dove a scatenare le tempeste sono le emozioni e le relazioni umane.