Di un grandioso progetto è rimasto un solo bellissimo arco

Via Giulia, Arco Farnese
Il nostro “geometra” scrittore Giancarlo Pavia, inaugura il 2018 con un nuovo racconto, quello del progetto di un grandioso ponte che Michelangelo non riuscì a portare a termine.
Il ponte di Michelangelo (o ponte Farnese), doveva sorgere iniziando con un primo arco che valicava via Giulia e sarebbe dovuto proseguire con una serie di successivi quattro o cinque archi che avrebbero congiunto palazzo Farnese – per la sua mole compatta e squadrata, passò tra le quattro meraviglie di Roma come “Dado Farnese” –  con i giardini che i Farnese possedevano sull’altra sponda del Tevere, oggi nota come “la Farnesina”; e,  se fosse stato finito, sarebbe apparso un ponte grandioso per chi veniva da Campo de Fiori. Il progetto fu elaborato da Michelangelo, e nella sua idea doveva essere un vero e proprio ponte. Ma non fu mai
costruito; oggi si vede solo il cosiddetto arco dei Farnese, che costituisce la prima arcata del nuovo futuro ponte “Farnese” rimasto nella sua fase iniziale. Nel 1603 iniziò la costruzione dell’arco che oggi si vede in via Giulia; ma purtroppo il ponte non venne terminato per la morte di Michelangelo.
Come sarebbe oggi il ponte
La sovrintendenza architettonica fu successivamente affidata al Vignola e a Giacomo della Porta, ma il ponte comportava una spesa enorme, ed i Farnese avevano già speso molto per costruire e decorare il palazzo, che oggi si chiama palazzo Farnese nella omonima piazza; all’epoca il problema economico venne aggravato da un terribile incendio del 1612, che distrusse librerie ed archivi preziosissimi, per cui non si pensò più a costruire il ponte di Michelangelo, ma solo a sistemare l’arco. A questo si aggiunse anche l'estinzione dei Farnese nel 1731 ed il passaggio del palazzo ai Borboni di Napoli, con la conseguente perdita di tutte le opere d'arte trasportate a Napoli, compreso il “Toro dei Farnese”, alla fine il palazzo fu ceduto alla Francia, venne riscattato dal Governo Italiano, ed oggi vi è la sede di rappresentanza diplomatica dell'Ambasciata di Francia che paga un affitto simbolico.
Pertanto del grandioso progetto rimane solo un bellissimo arco a ricordo di un possibile mancato nuovo capolavoro di Michelangelo.                                                                                           
Giancarlo Pavia