Come è dolce scivolare sulla terra…, parola di Enrico Azzini


Lo scivolamento, recita il dizionario, è lo spostamento dolce e rapido su una superficie uniforme e levigata. Ma allora, voi mi direte, che c’azzecca, direbbe Di Pietro, con la libreria il Mare un libro che titola Tutte le cose che scivolano e in copertina ha uno skateboard? Eppure l’autore, Enrico Azzini romano di 49 anni, ve lo spiegherà giovedì 23 quando accorrerete numerosi per ascoltarlo…
Enrico ha collaborato per anni con un settimanale di automobilismo, si è laureato in Storia
Contemporanea, ha scritto diversi saggi sulla storia dell’automobilismo e dell’areonautica e il libro sugli scivolamenti è la sua prima esperienza narrativa. E per non farsi mancare nulla si è specializzato nella costruzione esclusiva delle hollow longboard, particolari tavole cave, costruite proprio come una barca con chiglia, ordinate e rivestimento. Alla presentazione porterà il kit ideato dalla canadese Roarockit che comincia ad avere una crescente diffusione in tutto il mondo nei laboratori delle scuole medie proprio per la facilità con cui si riesce a realizzare una robusta tavola da skateboard in pochi passaggi. Il filo conduttore è lo scivolamento, i Francesi riuniscono in sport de glisse tutti le discipline che compaiono nel libro, skate/longboard (skate lungo), kitesurf, surf, snowboard, aquilonismo da trazione in genere (che poi comprende anche utilizzare un aquilone per muoversi su terra o su neve) e carro a vela.
Sono mondi complementari e nella comunità sono molti coloro che attraversano tutte le discipline, le sensazioni di equilibrio e di controllo sulla tavola o sul veicolo in derapata sono simili sia che ci si affidi alla forza di gravità che a quella del vento. Per muoversi dentro tutti questi termini tecnici, tutti in inglese, ecco un glossario.
Longboard – versione lunga dello skate, si usa per discese veloci, per “danzarci” sopra o per passeggiare.
Kitesurf – è una tavola simile a quella da surf ma più piccola, l’energia per muoversi viene fornita da un aquilone da trazione manovrato grazie a dei cavi e ad una barra.
Landkite – è la versione terrestre del kitesurf, è sempre l'aquilone che fornisce la trazione; come veicolo si può utilizzare una tavola con delle ruote sulla quale si sta in piedi (mountainboard) oppure un triciclo nel quale si sta seduti (kitebuggy)
Snowkite – versione montana del kitesurf, è una tavola (snowboard) e ci si muove sempre utilizzando un aquilone da trazione.
Carro a vela – è simile al triciclo del kitebuggy, ma si muove grazie ad una vela (in genere una randa sui 5 mq) invece che con l'aquilone.
Lo sport da scivolamento nasce con il kitesurf
quando ha cominciato ad apparire sulle spiagge italiane alla fine degli anni Novanta, è cresciuto rapidamente e oggi conta un numero che si avvicina diecimila praticanti. Ha raccolto un vasto bacino di appassionati, da quelli che sono cresciuti con il windsurf e lo hanno abbandonato per l'ingombro del materiale a quelli che non hanno resistito ad uno sport che permette lunghe e silenziose navigazioni in downwind oppure nelle manovre aeree più acrobatiche. Ogni giornata utile per tempo libero e condizioni meteo muove tutti questi appassionati verso gli spot più favorevoli, dando vita una comunità ben differenziata ma che parla la stessa lingua e condivide le stesse sensazioni.
Se il kitesurf in Italia ha raggiunto in tempi estremamente brevi una notevole popolarità, la sua versione terrestre ha trovato il suo limite principale nella mancanza di spazi dove navigare. Eppure è una disciplina che è emersa prima del kitesurf e conserva uno zoccolo duro di praticanti, anche se non al livello dei Paesi del Nord Europa, dove le Federazioni Nazionali si occupano della regolamentazione e della parte agonistica. La culla del landkite italiano è il Monte Petrano, un vasto altopiano in provincia di Pesaro e Urbino sul quale già fin dagli anni Novanta si disputava un campionato di buggy di ottimo livello. Fuori stagione e con nordest anche le ampie spiagge romagnole possono trasformarsi nello spot ideale. I buggy sono i mezzi più diffusi, tricicli di varie dimensioni con un sedile sul quale è assicurato il pilota che governa l'aquilone da trazione. Il kite è generalmente un foil governato – invece che con la barra come avviene nel kitesurf – con delle maniglie, che offrono una maggiore sensibilità e possibilità di manovra dell'ala. L’altro mezzo con il quale praticare il landkite è il mountainboard, una tavola simile allo snowboard – quindi con i piedi vincolati – e ruote tassellate. A condividere la stessa sabbia e le stesse distese erbose del landkite è il landsailing, o carro a vela.
Sempre tre ruote, ma con una randa intorno ai 5 metri quadri. È leggermente penalizzato rispetto al buggy perché quest'ultimo, con il kite gonfio ad una quindicina di metri, riesce ad catturare venti più puliti e intensi e quindi ad ottenere maggior trazione.
Il longboard rappresenta una delle sfumature dello skateboard. Nell’immaginario collettivo lo skateboard è la piccola tavola con le estremità rialzate, ma questa non rappresenta né il concetto originale né il più diffuso. Il longboard è una tavola più lunga, intorno a 100 cm ma con tendenza ad aumentare di dimensioni, che ha permesso di sviluppare discipline radicalmente diverse. Con lievi differenze un longboard permette di scendere a velocità elevatissime (downhill), di
percorrere lunghi tratti in pendenza (freeride), di eseguire figure altamente acrobatiche in piano (freestyle), di danzare armoniosamente sulla tavola (dancing), di passeggiare tranquillamente (pintail da cruising) anche per lunghe distanze (long distance pumping). Ruote e carrelli (truck) larghi completano l'attrezzatura. La scena italiana – come del resto quella internazionale – è cresciuta in maniera sensibile negli ultimi anni, portando sempre più appassionati sulla tavola lunga, sia per divertimento che per utilità, utilizzandola come commuter. Accanto alla cronica mancanza di spazi e piste ciclabili troviamo anche esempi di amministrazioni
particolarmente attente, come quella di Torino che offre il patrocinio del Comune alla serata settimanale che si snoda nel capoluogo piemontese.
Lo stesso inserimento tra le discipline olimpiche che debutteranno a Tokyo 2020 conferma tutto l'interesse che suscita oggi lo skateboard.
Azzini,  con la sua esperienza in cantieri nautici, si è specializzato nella costruzione delle hollow longboard, particolari tavole cave, costruite proprio come una barca con chiglia, ordinate e rivestimento. Sono rare per il surf da onda, mentre per il longboard skate lungo le costruisce soltanto lui. È un processo di realizzazione teoricamente più lungo del normale skate che si costruisce incollando a pressione sottili fogli di acero. Ha ideato un kit che mette questo processo alla portata di tutti e che porterà alla presentazione.
Azzini è autore di Vele da terra
a sinistra Hollow Longboard nelle foto di Enrico Azzini
Le fotografie, dall’alto
Enrico Azzini fotografato da Roberta Di Vilio
Kitsurf, foto Marco Lombardi
Landkite - kitebuggy, foto M. Lombardi 
Longboard, foto Edoardo Richetti 
Landkite - Mountainboard, foto E. Azzini
Hollow Longboard in costruzione, foto E. Azzini