Il binocolo
al collo, il cannocchiale montato su treppiede, uno zaino pesante di scatole di
colori ad acqua della Windsor&Newton, taccuini di carta Arche o Daler
Rowney, immancabili Moleskine, pennelli, matite. Poi uno scomodo seggiolino portatile.
Ed eccolo al lavoro con i suoi guanti di lana a mezzo dito sul bordo di un lago
parzialmente gelato o sulle coste norvegesi ben oltre il circolo polare artico.
Matita sempre in azione, occhi puntati sui movimenti di un cigno selvatico, un
pulcinella di mare, una foca, un gufo di palude. Nonostante il freddo che non
ama, Federico Gemma, romano, 46 anni, è ormai un amante del Grande Nord forse
perché i suoi orsi bruni, i suoi galli forcelli, le sue pernici bianche
nordiche sono diventati acquerelli premiati e acclamati dalle maggiori
istituzioni della Gran Bretagna, il Paese che per antonomasia è simbolo
della Wild Art, dell’arte naturalistica, pittura che in quel paese d’oltre Manica, è
posta allo stesso
livello di quella considerata più nobile, più alta, più
intellettuale, più famosa. L’arte dei Maestri contemporanei, quelli con la
maiuscola, elogiati da critici e direttori di musei. Federico Gemma nasce con
la natura nel cuore e negli occhi e inizia a disegnare già alle scuole medie:
una striscia di fumetti tutta dedicata al ranger del Serengeti, il parco
nazionale della Tanzania che protegge uno dei più grandi altopiani del mondo.
Gemma l’ha visto nei documentari ma lo sogna e disegna elefanti, rinoceronti e
gazzelle senza smettere mai. All’università si laurea in scienze naturali con
Luigi Boitani, il nostro zoologo più famoso. Ma è il disegno la sua arma
vincente. Anno dopo anno cresce il suo stile fino a diventare inconfondibile:
perfetta postura degli animali, soprattutto uccelli, acquerello velato, ombre e
luci suffuse, scenario emozionante. Lo incontro per la prima volta nel 2000
quando sta per nascere il progetto Ars et Natura che coinvolge una decina di
appassionati di conservazione della natura e protezione degli animali. Pittori
che usano pennelli e matite invece della macchina fotografica per raccontare
che cosa meravigliosa sia il patrimonio di luci, colori, acque, foreste,
montagne e animali che ci circonda. E che lasciamo troppo indietro nei nostri
pensieri e nel modo distratto e frettoloso di vivere la quotidianità.
Insieme
viaggiamo dal nord della Scozia al Madagascar e al Sudafrica. Finalmente
Federico raggiunge il sogno di vedere e dipingere dal vivo gli animali del
Serengeti. E il percorso di Gemma pittore non ha tregua: vince premi internazionali
di prestigio, illustra per lo Smithsonian Institute di Washington una ponderosa
guida completa ai mammiferi della Cina, l’unica esistente al mondo. Diventa
membro a pieno titolo della SWLA, l’associazione degli artisti naturalisti
inglesi e con loro espone ogni anno alle Mall Galleries del centro di Londra.
Espone persino a Slimbridge, il
famoso centro di
protezione di anatre e oche selvatiche fondato da Sir Peter Scott, non lontano
da Stonehenge. Viene invitato a esporre a Clermond Ferrat alla manifestazione
dei Carnet de Voyages, a Mestre all’iniziativa delle Matite in Viaggio. Sono
tanti gli avvenimenti che lo vedono protagonista da confonderli
cronologicamente. Ma quando non fa scuola di acquerello a Roma viene invitato a
dipingere in Norvegia o a condurre un workshop in Svezia. Sorprendentemente si
aggiudica, lui italiano in competizione con i naturalisti inglesi, il bando per
dipingere una serie completa di uccelli per le poste reali inglesi: i suoi
bozzetti vengono approvati dalla stessa regina Elisabetta. I francobolli sono attesi per l’estate del 2017.
Ultima fatica: i taccuini di
viaggio del Parco nazionale dell’Arcipelago
Toscano, voluti dalla direzione del Parco stesso e stampati dalla Edt, la casa
editrice che pubblica in Italia le guide della Lonely Planet. Insieme ad altri
illustri pittori naturalistici, Lorenzo Dotti e Andrea Ambrogio, Gemma dipinge
scorci e particolari dell’Isola d’Elba. Da solo completa altre due isole: il
Giglio e Giannutri. Resta fuori dal racconto il nordest della Finlandia che
Gemma raggiunge spesso per dipingere i mitici animali del Grande Nord.
Rigorosamente, solo e sempre quelli che può ritrarre dal vivo. Sarà anche lui
uno degli autori del Kuusamon Taika, il libro a più mani sulla “magia” delle
terre del nordest finlandese, atteso per il prossimo anno.
Fabrizio Carbone