Un’ecosistema unico da oggi a nostra disposizione: la Tenuta di Castelporziano

Il nostro Presidente della Repubblica c’ha fatto un’altro regalo. Dopo il Quirinale ha aperto anche la Tenuta di Castelporziano. Dal prossimo 20 settembre infatti il martedì, il sabato e la domenica mattina, con un progetto voluto fortemente da Sergio Mattarella, potremo scegliere cinque percorsi naturalistici, uno storico artistico e uno tra archeologia e natura per visitare la Tenuta. Naturalmente accompagnati e guidati per mano da giovani tirocinanti universitari. Altri due giorni poi sono dedicati alle scuole. I percorsi sono stati studiati per salvaguardare un ecosistema unico, tra i più importanti d’Europa e del Mediterraneo. La Tenuta è a 25 chilometri dal centro, si estende per seimila e più ettari dalla via Pontina fino alla famosa spiaggia
di Capocotta con tre chilometri di spiaggia incontaminata con le sue dune che consolidano le sabbia.
La maggior parte della superficie è occupata da boschi, a perdita d’occhio, dove convivono più di mille di specie vegetali, praticamente un quarto dell’intera flora italiana. La foresta è ricca di esemplari vetusti e di alberi monumentali. Un recente censimento ha individuato 29 alberi monumentali tra i più significativi per dimensioni e portamento, appartenenti a 7 specie diverse. È uno degli ultimi lembi, ancora di elevata qualità ambientale, di quelle vaste foreste e dei boschi che un tempo, nell’antichità, si estendevano lungo tutta la costa laziale. Tutto questo verde, è stato calcolato, assorbe quasi la metà della CO2 prodotta dalla città. Quindi oltre che un tesoro di biodiverstà un “polmone” verde che ci ossigena. L’unicità di questi seimila ettari è perché ci vivono una grande varietà di ambienti comprese una cinquantina d piccoli specchi d’acqua chiamate piscine che sono la vita per gli animali oltre che sosta ideale per i grandi migratori.
Ma la Tenuta custodisce anche presenze preistoriche, insediamenti latini e i resti delle ville patrizie, mete ambite nella Roma Imperiale fino al Castello ottocentesco con il suo borgo, dove a volte soggiorna anche il Presidente. Gli archeologi forse potranno risolvere un grande enigma storico: l’individuazione della Villa di Plinio il Giovane. Sono al lavoro da molto tempo e si stanno avvicinando all’obiettivo. Chissà…