Un museo, Genius loci, per testimoniare l’anima di un luogo

Questo che vi presentiamo non è un museo come gli altri.
Qui l’anima delle cose è fatta di materia. Per questo, se volete, e con il rispetto dovuto a tutti i testimoni del passato, potete toccare gli scafi, i legni, gli oggetti esposti. Loro non si offenderanno, e forse, anche attraverso le vostre mani, qualcosa verrà tramandato.
Questi oggetti non sono gelosi, anzi, come capita alla persone anziane, hanno piacere di raccontare la loro storia. Quindi potete fotografare ciò che volete, e fare girare le foto tra parenti e amici. Naturalmente, dicendo che si si tratta del Museo della Marineria di Cesenatico.


Il Museo  ha sede nel tratto più antico e caratteristico del porto canale di Cesenatico. Esso è la sintesi di tanti secoli di storia marinara: di piccole e grandi vicende legate alle barche, alla pesca e ai traffici marittimi.
Cesenatico dalla sua origine, fino alla svolta economica del turismo, si è sempre identificata con il porto, e non solo nel nome “Porto Cesenatico”, ma nel lavoro, nella vita sociale e politica; nel fermento di esistenze che sedimentandosi nel tempo hanno dato origine all’anima del paese: quell’umore che ancora oggi permea le rive del porto canale, contornate da edifici a schiera un tempo dimora di pescatori e sede di magazzini per zolfo, sale, carbone, e attrezzi da pesca.
Nella sezione galleggiante del Museo sono raccolti i prototipi delle barche dell’alto e medio Adriatico, che in estate mostrano ancora le colorate vele “al terzo” decorate con i simboli delle famiglie dei pescatori, che frequentarono il porto di Cesenatico dopo la scomparsa della vela e prima dell’avvento della motorizzazione.
Nell'adiacente sezione a terra del Museo della Marineria, sono esposti i reperti della marineria, gli strumenti d’uso, e sono opportunamente illustrate le tecniche di costruzione degli scafi e quelle usate per i vari tipi di pesca e per la manovra delle vele. Cesenatico oggi, con le sue darsene, canali e vene d'acqua, è anche un importante centro per la moderna nautica da diporto; il Museo della Marineria, che evoca le dure esperienze umane del passato, ha fra l’altro lo scopo d’insegnare alle presenti e future generazioni un modo certamente più consapevole di vivere il mare.
Cesenatico, grazie alla sua dimensione più raccolta e familiare, è tra le prime località a intuire che un turismo che smarrisce le proprie radici legate all’ospitalità e all’incontro rischia di esaurire la sua attrattiva e dequalificarsi nella concorrenza al ribasso. Per questo, sin dagli anni ’70 del Novecento, alcuni operatori insieme all'Azienda di Soggiorno iniziano a lavorare per valorizzare il patrimonio locale di storia, tradizione, tipicità, cultura. La spinta determinante a questa azione viene dalla realizzazione del Museo della Marineria, le cui basi vengono poste nel convegno dedicato nel 1977 a “La marineria romagnola, l’uomo e l’ambiente”: è qui che
viene lanciata l’idea-guida del “museo all’aria aperta”, costituito da barche galleggianti poste nel loro ambiente naturale del Porto Canale, e mantenute vive con l’alzata delle vele e lasciandone alcune naviganti per tramandare anche il “patrimonio intangibile” dei saperi e delle tradizioni; ma soprattutto, “museo all'aria aperta” significa realizzare qualcosa che sia parte integrante e sottolineatura di un centro storico recuperato e valorizzato, e strettamente legato alla comunità dei cittadini. In questo modo, la nascita del museo e il recupero dei luoghi della memoria locale diventano lo specchio nel quale una comunità di abitanti può riflettersi e tornare consapevole di una storia e una tradizione comune, che rischiava di essere offuscata dai rapidi cambiamenti provocati dallo sviluppo turistico.

Genius loci era per i latini lo spirito che testimoniava l’anima più autentica di un luogo: ed è proprio questa anima ad affascinare e a motivare ancora oggi le persone al viaggio e all’incontro con luoghi e gente diversa. Lo spirito più autentico del turismo è legato perciò alla dimensione dell’incontro, della scoperta, della conoscenza, e da questo punto di vista il Museo della Marineria a Cesenatico è stato importante soprattutto come rivelatore del genius loci, cioè per restituire un senso e una identità a luoghi e spazi del centro storico, a monumenti, piazze e luoghi di incontro.
Grazie a questa ritrovata capacità di “rileggere” e comprendere lo spirito dei luoghi, furono recuperate e restaurate già negli anni ’70 le “conserve”, antiche ghiacciaie per la conservazione del pesce, insieme alla caratteristica piazza dove sorgevano; poi le banchine del Porto Canale, la principale eredità storica cittadina, sottratte alle auto e tornate ad essere luoghi di incontro e passeggiata per la gente. Insieme a questo, è stato recuperato e reso visibile ciò che resta delle due antiche torri, quella medievale e quella a difesa contro i pirati. Infine, quale ultima e suggestiva sottolineatura di un legame profondo e a volte tragico tra una comunità e il suo mare, sul molo di Ponente è stata aperta una nuova piazza dedicata alle “Spose dei Marinai”, con un monumento che ricorda queste donne mentre durante le burrasche, insieme ai loro figli, attendevano proprio in quel luogo il ritorno dei loro uomini.
Davide Gnola
Direttore del Museo della Marineria di Cesenatico