Papahānaumokuākea Marine National Monument, Obama ci regala il più grande parco marino del pianeta

Today, President Obama signed a proclamation expanding the Papahānaumokuākea Marine National Monument…  the expanded boundaries make it once again the biggest protected area on the planet at 582,578 square miles (1,508,870 square kilometers), nearly the size of the Gulf of Mexico. 
La notizia, di facile traduzione, è del 24 agosto: Barack Obama chiude così il suo ultimo mandato con la creazione del più grande parco marino del pianeta, quasi la dimensione del Golfo del Messico. Il Parco, dal nome per noi quasi
impronunciabile, comprende l’arcipelago delle isole Hawaii lo istituì G.W. Bush nel 2006, ora la sua estensione è quadruplicata, supera il milione e mezzo di chilometri quadrati.
È stato lo stesso Obama ad annunciarlo a Honolulu all’inaugurazione del Congresso Mondiale della Conservazione un atto che costituisce un esempio e uno stimolo per tutti i leader mondiali, per ricordare  l’assoluta e urgente necessità che ha il mare di essere protetto. Una necessità nominalmente riconosciuta e sancita dai Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite, in base ai quali gli Stati del mondo si sono impegnati a tutelare il 10% dei mari e degli oceani entro il 2020. Si tratta però di un impegno ancora nominale, molto lontano da quell’obiettivo. Per esempio nel Mediterraneo considerando anche Pelagos, il Santuario dei Cetacei del Mar Ligure con i suoi 87.500 chilomteri quadrati,  arriviamo a malapena al 6%, e senza siamo a un misero 1,34%.
Il parco ospita migliaia di specie marine, un quarto delle quali endemiche, e molte minacciate e carismatiche come la foca monaca delle Hawaii. La lunga catena di atolli e piccole isole coralline che ne costituiscono la parte emersa è occupata stagionalmente da 14 milioni di uccelli marini che vi fanno il nido. Le caratteristiche naturali dell’arcipelago si combinano con le tradizioni cosmogoniche, il complesso dei miti che riguardano l’origine dell’universo, della cultura hawaiana pre-europea, in base alla quale sarebbe lì che si originò la vita sul pianeta.