Squali, un libro straordinario per vederli come nessuno li ha mai fotografati

Già dal formato gigante di Squali, 28x38 centimetri e dal peso delle trecento pagine in carta speciale per esaltare la qualità delle fotografie, si capisce che ci troviamo di fronte a un libro molto, ma molto particolare. L’autore, il fotografo californiano Michael Muller, non lo conoscerete per il nome ma sicuramente avete visto le sue fotografie, apprezzandone lo stile, che pubblicizzano i più recenti film come Zoolander No. 2, Deadpool, X-Men, Avengers, Spartacus, per non parlare dei ritratti dell’élite mondiale di attori, musicisti, e star del mondo dello sport. Una carrellata completa delle sue opere potete vederla sul suo sito di cui al link.
Aveva dieci anni quando il padre gli regalò una Instamatic impermeabile per fotografare fino ai 5 metri sott’acqua, ma è soltanto una decina di anni fa che ha affrontato seriamente il tema della fotografia subacquea.
Quando in Messico fece l’esperienza di una immersione in gabbia e si trovò faccia a faccia con il suo primo grande squalo bianco, fu folgorato da un’illuminazione nell’attimo che i suoi occhi incrociarono quelli dello squalo e Muller capì all’istante quale sarebbe stato il prossimo capitolo della sua vita.
Galvanizzato dall’esperienza e sfruttando le capacità apprese fotografando esseri umani mise la macchina fotografica al servizio di una campagna di sensibilizzazione per la protezione degli squali. Così si imbarcò in una missione: fotografare gli squali come nessuno aveva mai fatto prima creando e brevettando un sistema di illuminazione che ha portato alla fotografia subacquea un progresso senza precedenti.
Tutto partì da un suo sogno ricorrente, partendo dall’assioma fotografia=illuminazione, per avere la qualità massima negli scatti doveva portare un grande squalo bianco nel suo studio per fotografarlo puntandogli le luci addosso nello stesso modo con cui fotografava Iron Man o Captain America.
Il sogno l’ha risolto costruendo il set delle luci stroscobiche che utilizzava in studio dalla potenza di 1200 Watt in modo di portarle sott’acqua con gli stessi accessori dello studio. Gli alloggiamenti delle sette lampade sono realizzati in plexiglas via via perfezionati e brevettati sperando di vederli nelle mani di altri fotografi.
È stata una grande soddisfazione aver creato un’attrezzatura all’avanguardia per ottenere immagini talmente ricche di dettagli che a volte si ha l’impressione di vedere uno squalo sotto la lente di un microscopio.
Certo non è stato facile risolvere i problemi per portare un team di dodici persone impegnato nel tentativo di fare uno scatto in mezzo a una branco di squali.

È un lavoro che impegna molte risorse per le gabbie, lampade e relativi cavi di 43 metri per collegarle alle batterie che sono sulla barca appoggio. Tutto questo in trenta campagne in giro per gli oceani a partire dall’isola di Guadalupe in Messico del 2007 dove fotografò il grande squalo bianco dall’interno di una gabbia senza luci e senza assistenti. Nel 2008 nelle isole Galápagos per fotografare lo squalo martello merlato con le luci per la campagna IWC in favore della Charles Darwin Foundation. 
E poi altre sedici spedizioni, da False Bay in Sud Africa alle Tiger Beach in Grand Bahama e l’ultima nel 2015 di nuovo nell’Isola di Guadalupe per la prima “cavalcata” sul dorso di uno squalo bianco.
Il risultato sono le quelle spettacolari duecento fotografie presentate  in Squali, veramente come non se ne sono mai viste. Guardare per credere! Vi ricordo sempre di andare in libreria, a Roma in via del Vantaggio 19, o ordinare il libro sul sito ilmare.com, o meglio ancora telefonando a Marco 063612091
Maurizio Bizziccari