Favignana, panoramica dal monte Santa Caterina |
Schema di una tonnara con la camera della morte |
Considerato poi che la quasi
totalità di quei tonni prendono la via del Giappone, a noi rimane la magra
consolazione di gustare delizie a base di tonno rosso per un brevissimo
periodo, tra maggio e giugno. Per il resto dell’anno nulla! A Favignana sono
maestri nel preparare decine e decine di ricette a base di tonno, lo abbiamo
sperimentato facendo un tour gastronomico tra le tante trattorie e ristoranti
dell’arcipelago delle Egadi.
Uno in particolare ci ha colpiti, è il ristorante A’ Cialoma: si trova nella piazza principale del paese, alle spalle della chiesa Madre.
Uno in particolare ci ha colpiti, è il ristorante A’ Cialoma: si trova nella piazza principale del paese, alle spalle della chiesa Madre.
La famiglia Grammatico |
Lo ha creato il favignanese doc Antonio Grammatico alla fine
degli anni ’80 come pizzeria, per poi trasformarlo a ristorante proponendo
prodotti tipici locali, in aggiunta le ricette rivisitate dallo chef Antonino
(Nino) Messina. Lo ha voluto dedicare all’antichissimo canto di origine
araba che scandisce il ritmo dei movimenti dei tonnaroti. Intonando la Cialoma
tra il sacro e il profano, invocano Dio, la Madonna e i Santi per poter godere
di una ricca pesca. Canti e rituali propiziatori che si perdono nella notte dei
tempi tramandandosi di padre in figlio per generazioni. L’andamento
lento e ritmato del canto, accompagna lo sforzo dei tonnaroti che issano la
pesante rete della camera della morte prima della mattanza vera e propria,
ovvero quando divisi per squadre con dei rampini issano a bordo delle muciare i grandi tonni ormai allo stremo
delle loro forze.
Busiate fresce al tonno |
Il titolo della cialoma è “Aja mola“, dall’arabo “ai
ya mawla” (O mio Signore), questo
il testo: Aja mola e vai
avanti /Aja mola, aja mola / Gesu’ Cristu cu li santi /Aja mola, aja mola /E lu
santu sarvaturi / Aja mola, aja mola / E criasti luna e suli / Aja mola, aja
mola / E criasti tanta genti / Aja mola, aja mola / Virgini santa parturienti /Aja
mola, aja mola / Virgini Santa parturiu / Aja mola, aja mola / Fici un figghiu
comu Diu / Aja mola, aja mola / E pi nomi Gesù chiamau /Aja mola, aja mola / Assumma.
La cialoma si chiude con
questo grido corale che sta a indicare il momento culminante quando le reti
issate portano i tonni a portata dei rampini.
Tonno ai semi di papavero e cipolle caramellate |
Eee Lina, Lina! è invece il
canto allegro che i tonnaroti fanno quando cominciano a tirare le reti in
barca: parla delle le doti fisiche, anche intime, di una bella signorina che
viene promessa in sposa a un buon partito, il Rais.
chi beddi
capiddi teni a signorina / chi bedda facci teni a signorina / chi beddi occhi
tenii a signorina / chi beddi aricchi teni a signorina / chi bedda vucca teni a
signorina / chi beddu coddu teni a signorina / chi beddu pettu teni a signorina
/ chi beddi minni teni a signorina / chi bedda panza teni a signorina / chi
beddu biddicu teni a signorina / chi beddu culu teni a signorina /chi beddi
cosci teni a signorina / chi beddu sticchiu teni a signorina / e l’emu a
maritari a signorina / viremu a cu ramu a signorina / e la ramu o Raisi a
signorina e in coro: e Raisi si la marita a signorina
Polpo fritto |
Ma dai canti passiamo alla
A’ Cialoma ristorante che è a conduzione familiare, Antonio, la moglie Giovanna
e le giovani figlie Isabella e Francy. Il tonno fa da principe dagli antipasti
ai secondi, e il tutto è accompagnato da vini doc come il Catarratto, il Grillo,
l’Inzolia e lo Zibbibbo.
Ricette semplici come le
busiate fresche, con un sughetto fatto con cipolla soffritta, pomodorini, tonno,
olive verdi e nere, capperi, pinoli e uvetta sultanina. Oppure il tonno rosso
ai semi di papavero e cipolle caramellate, anche questo con una preparazione
semplicissima a prova di un cuoco dilettante. Scaloppare il tonno a fette
panato con semi di papavero in olio extra vergine d’oliva, sale e pepe; da
servire con cipolle soffritte e zuccherate. Infine non può mancare il polpo
fritto: tentacoli del polpo infarinati e fritti sistemati su un letto di pesto
trapanese fatto di pomodoro fresco, aglio, basilico, olio extra vergine
d’oliva, mandorle tritate, formaggio grattugiato, sale e pepe.
Cos’altro dire se non buon
appetito!
Le fotografie sono di Anna Franca Lombardo