La nuova Settimana delle Egadi al tempo dell’Expo

Tra qualche giorno inizia la Nuova Settimana delle Egadi al tempo dell’Expo: mi sembra il caso di ricordare come nacque la Settimana delle Egadi.
Negli anni 80, ancora si facevano mattanze con tonni da 500 kg. e le star dell’epoca, molto giovani erano Clemente e Gioacchino, che mostravano tutta la loro forza nel recuperare questi bestioni che con una codata li avrebbero potuti uccidere. Lo scialomatore con la sua voce da brividi, intonava Aja Mola Aja Mola e in mezzo al mare azzurro intenso si iniziava il rito.
Lo stabilimento della tonnara aveva chiuso i battenti, ma i tonni ancora venivano appesi nell’appiccatoio, per far scolare il sangue, mentre i emissari giapponesi presenti già in tonnara usavano un tipo di spillone, lo sashibo, lo stesso che si usa per testare i formaggi, infilandolo nella pancia per ottenere un carotaggio del muscolo e così osservarne colore, consistenza, sapore e tutto ciò che permette l’apprezzamento del prezzo finale di quelli che venivano immediatamente spediti in aereo, a Tokio. Le tre isole Marittimo, Levanzo e Favignana, con l’aggiunta della quarta, Formica con il suo stabilimento, erano poco conosciute dal turismo nazionale e internazionale e avevo un aspetto arcaico e primitivo.
Il subacqueo della tonnara

Gli abitanti iniziavano ad occuparsi di turismo; io le avevo conosciute già nel 1975, quando durante un’immersione subacquea nel porto, pescai con le mani una seppia, a dimostrazione di quanto pesce circolava in quei luoghi. Ero poi tornata l’anno dopo su indicazione di Jose, che venendomi a trovare a Roma, dove viveva, mi raccontò della famosa mattanza, invitandomi a Favignana. Conobbi Nitto, il subacqueo della tonnara che mi fece immergere con lui nella camera della morte, dove fotografai un grande pesce spada. Un’esperienza che non dimenticherò mai.
Nino Allegra
La mattanza era criticata da alcuni cosiddetti ambientalisti, paragonandola alla corrida. Ho sempre pensato che l’atto più angoscioso della mattanza, non è il sangue, ma è il momento in cui i tonni, stretti nella rete, muoiono per asfissia.
Camperia lavorazione dei cavi
Negli anni anni 80, c’era ancora l’Ente Provinciale del Turismo di Trapani, diretto da Nino Allegra; Gin Racheli stava scrivendo il suo volume Egadi Mare e Vita, nella collana, da lei diretta, Andar per isole; Giovanna e Maria Guccione avevano l’albergo e il ristorante Egadi; Giulia D’Angelo aveva aperto da qualche anno, la Libreria Internazionale Il Mare; Enzo e Giuseppe dirigevano la cooperativa di pescatori di Favignana; Giulia e Antonio erano tornati da poco da Torino, dove avevano lavorato per tanti anni e iniziato a costruire il Camping Residence Miramare; le Tonnare e molti terreni erano ancora di proprietà dei Parodi di Genova;
Forte San Giacomo
il carcere dentro il Forte San Giacomo era ancora in funzione e molti pensavano di poterne costruire un altro al centro dell’isola; sul monte Santa Caterina, si poteva arrivare, facendo gli scalatori, o con i muli; così come anche nella Grotta del Genovese a Levanzo; mentre Marittimo, la più distante e tutta montagnosa, era visitabile tutta agevolmente solo con le bellissime barche dei pescatori marettimari; Formica era praticamente inaccessibile. In questo quadro, si incontrarono questi personaggi e da un’idea di Nino Allegra, per valorizzare le isole e far crescere il turismo, nacque la Settimana delle Egadi e si iniziò un percorso culturale con dibattiti e anche liti aspre per la valorizzazione di questo patrimonio Egadi.
La Mattanza, i tonni, i tonnaroti, lo stabilimento Florio, la riserva marina, i pretti, il carcere, la pesca artigianale erano argomenti che appassionavano gli studiosi, i giornalisti e soprattutto gli abitanti delle isole.
Il poeta Ignazio Buttitta
Organizzammo anche eventi, come i canti del mare e le tradizioni popolari a cui parteciparono il poeta Ignazio Buttitta, Michele Straniero, Maria Monti, Rosa Balestreri, Otello Profazio. Si iniziò a parlare, in convegni di archeologia subacquea, della Battaglia delle Egadi e della possibilità di ritrovare i rostri delle navi cartaginesi e romane che vi parteciparono. Si convinsero gli archeologi, grazie a un intervento, del grande subacqueo Cecè Palatino che raccontò, come a Levanzo vide e portò a terra un centinaio di ancore in piombo antiche romane.
Il sindaco G. D’Asta con l'ancora
Ciò dimostrava che gli scontri della prima guerra punica, si svolsero in questo tratto di mare e Sebastiano Tusa iniziò il percorso che lo ha portato al ritrovamento di 12 rostri. Durante il convegno di archeologia subacquea, Dalla Battaglia delle Egadi per un’archeologia del Mediterraneo, uno dei giornalisti invitati, Angelo Bertolacci, recuperò un’ancora romana in piombo, donata al Comune di Favignana.
Gin Racheli e Maria Guccione
Il dibattito sul carcere appassionò gli abitanti e gli intellettuali con scontri anche fisici. Si organizzò un convegno a Roma con la presenza di Sebastiano Tusa ed Elisha Linder, ma anche con alcuni Senatori della Repubblica Italiana, per evitare la costruzione di un altro carcere a Favignana. Molti incontri e dibattiti furono organizzati per chiedere alla Regione Sicilia, il restauro dello Stabilimento Florio. Gli esperti di pesca del Tonno, Di Natale, Piccinetti, Sarà, illustrarono le nuove ricerche sul tonno e aprirono ai tonnaroti, la prospettiva di costituire una cooperativa di pesca, per avere le redini della Tonnara. In quegli anni, lo stato italiano e l’Agip, pensarono bene di cercare il petrolio proprio in questo paradiso marino e istallarono una piattaforma petrolifera tra Favignana e Marsala. Nino Allegra, Gin Racheli, Maria Guccione e la sottoscritta fecero convegni, scrissero articoli, coinvolsero studiosi e ambientalisti così che le piattaforme furono smantellate.
Giulia D’Angelo
Archeologo Elisha Linder e rostro di Atlith
La Settimana delle Egadi si organizzò fino al 1994 e finì il suo ciclo. Restano di quegli anni, i ricordi, ma anche gli atti dei convegni una grandissima rassegna stampa e numerosi video di documentazione di Paolo Notarbartolo di Sciara e Gianfranco Bernabei.
Nel 2013, il Comune di Favignana con il sindaco Giuseppe Pagoto e Maria Guccione, penso’ di riproporre la manifestazione, visti gli ottimi risultati raggiungi nei 30 anni precedenti e cioè: ritrovamento di 12 rostri, recupero dello stabilimento Florio, istituzione della più grande Area Marina Protetta del Mediterraneo, ristrutturazione a Marittimo del Castello di Punta Troia, crescita di alberghi e ristoranti di qualità. Purtroppo si sono perse le quote tonno e si deve lavorare per poter calare ancora la tonnara. La Nuova Settimana delle Egadi del 2013 ha avuto ancora successo e vi hanno partecipato studiosi, giornalisti, amici delle Egadi, anziani e giovani cresciuti in questi anni; quindi, sempre l’instancabile Maria, mi ha ancora coinvolto in questa avventura. Il programma si può vedere nella sito settimanadelleegadi.it e sulla pagina Facebook.
Quest’anno, si è pensato di legare la Nuova Settimana delle Egadi con l’Expo e quindi al centro dell’evento ci saranno il cibi delle Egadi e si mangeranno delizie come le Frascatole all’aragosta e le polpette di tonno.
Il rais Gioacchino Ernandes, Gin Racheli, Raimondo Sarà
Ci sarà anche l’associazione spagnola dei Rais che incontrerà i nostri. È l’auspicio per la ripresa della pesca del tonno in queste meravigliose isole. Ma è necessario e doveroso dire che senza gli operatori turistici di Favignana che hanno fatto a gara con la loro generosità e senso dell’accoglienza, nel mettere a disposizione la completa ospitalità per gli ospiti, questo evento del 2015 difficilmente si poteva realizzare.
Giulia D’Angelo

Giovanna Guccione e le aragoste