The Open Ocean
è appena arrivato in libreria. Nel risvolto di copertina è descritto
come “lush, oversized book” letteralmente, lussureggiante libro di
grandi dimensioni (28x39 cm). Parla della vita che si svolge in mare con
indovinelli e funzioni speciali come i pop-up e ante che si sollevano
per scoprire a partire dalla silhouette di quel pesce si sta parlando.
Con eleganti, illustrazioni grafiche, oltre a fatti interessanti su ogni
animale, imparare a conoscere oceano non è mai stato così divertente e
interattivo.
Anche Lost Fish è una new entry. Il libro pone l’attenzione sulle specie di pesci che sono sparite o sull’orlo dell’estinzione, messe a rischio dai cambiamenti climatici. e dalla dissennata azione dell’uomo.
I secoli diciottesimo e diciannovesimo, con la scoperta di nuove specie e la fondazione di nuove discipline, hanno conosciuto una gran quantità di indagini scientifiche. Scrittori come Rousseau e Audubon raccontavano le bellezze della natura, mentre i naturalisti come Linnaeus, Buffon, e il suo successore il Conte di Lacépède, si sforzavano di catalogare il mondo che li circondava. Lost Fish ci permette di meditare sulla bellezza di queste specie prima che sia troppo tardi. Circa duecento illustrazioni d’epoca di queste meraviglie degli abissi accompagnano le riflessioni iniziali di Lacépède sul rapporto dell’uomo con il mare. Elizabeth Kolbert, nota giornalista ambientalista, ci fornisce una introduzione che chiarisce i pericoli a cui sono esposti gli oceani, una sorte inevitabilmente legata alla nostra.
Come scrisse Jacques Couasteau “Ora, come non mai, il vecchio adagio ha un significato letterale: siamo tutti nella stessa barca.”
Anche Lost Fish è una new entry. Il libro pone l’attenzione sulle specie di pesci che sono sparite o sull’orlo dell’estinzione, messe a rischio dai cambiamenti climatici. e dalla dissennata azione dell’uomo.
I secoli diciottesimo e diciannovesimo, con la scoperta di nuove specie e la fondazione di nuove discipline, hanno conosciuto una gran quantità di indagini scientifiche. Scrittori come Rousseau e Audubon raccontavano le bellezze della natura, mentre i naturalisti come Linnaeus, Buffon, e il suo successore il Conte di Lacépède, si sforzavano di catalogare il mondo che li circondava. Lost Fish ci permette di meditare sulla bellezza di queste specie prima che sia troppo tardi. Circa duecento illustrazioni d’epoca di queste meraviglie degli abissi accompagnano le riflessioni iniziali di Lacépède sul rapporto dell’uomo con il mare. Elizabeth Kolbert, nota giornalista ambientalista, ci fornisce una introduzione che chiarisce i pericoli a cui sono esposti gli oceani, una sorte inevitabilmente legata alla nostra.
Come scrisse Jacques Couasteau “Ora, come non mai, il vecchio adagio ha un significato letterale: siamo tutti nella stessa barca.”