Il ritorno alle origini


Era il 2000 quando da via del Vantaggio la libreria si trasferì in via di Ripetta. Ora dopo tredici anni torna nello stesso locale da dove era venuta, al numero 19. Un trasferimento veramente breve, poco meno di una trentina di passi. 
Tredici anni intensissimi che hanno permesso, considerata la grandezza del locale – più di duecento metri quadrati senza contare l’equivalente superficie di magazzino – l’organizzazione di decine e decine di eventi, presentazioni, corsi, insomma di tutto e di più. Una documentazione fatta di inviti, locandine, ritagli stampa, atti che ora, a futura memoria, sono ben custoditi in tanti faldoni. Un costante lavoro che Giulia, Marco con la collaborazione di Francesca Bizziccari hanno portato avanti con dedizione e costanza. I libri delle firme – sistemati nel leggio proprio all’ingresso – testimoniano invece l’internazionalità della libreria. A scorrere tutte quelle pagine si leggono dediche e attestati di simpatia e di stima in tutte le lingue, dal cinese all’arabo, dal coreano allo spagnolo. E gli appassionati frequentatori ne sono i testimoni. L’ultimo evento organizzato è stato il sesto corso di cucina di mare, “Te lo cucino io pesce”.
È stata la crisi che attraversa il nostro paese, e le librerie ne risentono in particolare modo, a costringere il ridimensionamento della libreria. Le troppe spese con la drastica riduzione degli incassi potevano strangolarla. Così la decisione di tornare ai cinquanta metri quadrati di via del Vantaggio.
Marco tra le sue “creature”
Ma la riduzione della superficie non significa affatto la riduzione dell’impegno che ora soprattutto Marco, da solo, darà nella nuova gestione. E già, è risaputo, “mamma” Giulia ormai in età da pensione, non l’accompagnerà in questa nuova avventura. Marco con l’età (il prossimo 4 novembre sarà un cinquantino, come direbbe Montalbano) ha maturato tutta quell’esperienza e soprattutto la conoscenza, da vero e perfetto librario, di quelle migliaia di libri che ora sta allineando e sistemando nei nuovi scaffali. Senza contare la sua specialità, io dico da cane da tartufi, prendendolo un po’ in giro, nella ricerca di testi ormai fuori catalogo e di libri antichi. Ma oltre a conoscere testi e autori, conosce, come pochi, una varietà incredibile di gadget e di strumenti utili per la barca e la navigazione. Senza dimenticare che tutto questo è disponibile online nel sito ilmare.com con un efficientissimo sistema di consegna. Vale la pena ricordare, a proposito di esperienza, che la libreria è stata la prima in assoluto in Italia, negli anni ’80, a dotarsi di un proprio sito di vendita per corrispondenza.
Giulia in via del Vantaggio
La nuova sede in via del Vantaggio 19 è stata progettata per stupire, è illuminata a giorno con un illuminamento di 700-800 lux, misurati a un metro dal pavimento, che è il doppio dei valori che si usano nei supermercati! Ciò significa che abbiamo una luce molto intensa semplicemente utilizzando 9 watt a metro quadrato, davvero poco. Basta fare il paragone con il proprio appartamento e vedere quante lampadine occorrono per illuminarlo, come minimo occorrono 30-50 watt per metro quadrato.
E questo è stato possibile perché sono state installate lampade a LED di ultimissima generazione che superano di gran lunga i limiti fissati dal regolamento comunitario del 2012 per l’efficienza energetica che va da un minimo di 90 a un massimo di 120 lumen per watt. Il paragone è questo: le vecchie lampadine a incandescenza, ormai fuorilegge, danno 7-8 lumen per watt, quelle a basso consumo vanno intorno ai 20-30 lumen.
Il trasloco
Il risultato è che per illuminare tutta la libreria abbiamo un assorbimento di solo mezzo Kilowatt! Al contrario se invece avessimo utilizzato lampade alogene o quant’altro ne avremmo uno di 4-5 Kw, quasi dieci volte di più. In definitiva la libreria come efficienza energetica sarà più “prestante’ delle normative vigenti. Per dimostrarlo, anche agli increduli, installeremo nella vetrina in basso un misuratore di energia che indica istantaneamente quanta energia viene consumata per l’illuminazione.
Questa dell’efficienza nell’illuminazione forse è la cosa più facile da fare, basta cambiare la lampadine. Un cosa alla portata di tutti. Ci sono anche delle direttive CEE che ci obbligano a sostituire le vecchie lampade a incandescenza. Naturalmente anche il condizionatore caldo freddo installato è classe tripla A, il massimo della tecnologia. In posizione di raffreddamento con un solo watt di energia elettrica riesce a produrre 4 watt di freddo, quindi è una pompa di calore ad altissima efficienza che può usufruire degli incentivi fiscali per gli interventi particolarmente efficienti. In pratica per dieci anni si deduce il 65% della spesa sostenuta. Dei 3 Kw installati solo mezzo se ne usa per l’illuminazione.
Abbiamo messo insieme tanta tecnologia con un po' di artigianato perché comunque abbiamo dovuto far combaciare la tecnologia e il design con l’esigenza di avere certi livelli luminosi. I portalampada sono europei e italiani mentre le lampadine, i LED, sono costruite in Cina con materiali americani e coreani; in Cina perché hanno capacità tecnologiche molto alte e il costo della manodopera è il più basso che ci sia in giro per il mondo.
Gianlorenzo Positano
Se avessimo usato normali lampade a basso consumo avremmo speso il 50% in meno, però il maggiore costo si recupera in un anno; inoltre siccome i LED hanno una vita superiore ai 10 anni rispetto alle altre che hanno una vita poco più di un anno, max due, si ottiene un risparmio incredibile, considerando che nel corso dei dieci anni di dovrebbe rinnovare 5 volte il parco delle lampade.
Il principio del LED è che quasi tutta l’energia che produce viene trasformata in energia visibile, energia che l’occhio umano può vedere sotto forma di luce, mentre tutte le altre lampade hanno una percentuale altissima con una lunghezza d’onda sotto forma di calore che l’occhio umano non vede. Sono lampade che scaldano come piccole stufette inutili però ai fini dell’illuminazione.
Paolo Bernacca e Alessandro Perugini
Il progetto illuminazione è opera di Lino Lamorgese, un valente ingegnere appassionato velista che frequenta la libreria dalla nascita, dai tempi di piazza Farnese. È il titolare di un’azienda, l’Ecotecna, specializzata nella scienza energetica e distribuisce anche lle lampade ad alta efficienza.
Il progetto architettonico e di arredamento invece è di un altro amico della libreria di lunga data, l’architetto Gian Lorenzo Positano, che ha avuto la capacità di far rivivere, in chiave moderna rispondente alle nuove esigenze, la libreria come la ricordiamo.
Infine non si può non ricordare l’efficiente collaborazione nel trasloco e nel contemporaneo inventario, di Francesca Bizziccari e di Alessandro Perugini che per anni sono stati le “colonne” della libreria.
Naturalmente riconoscerete la grafica del cartello che indica il cambio di sede. È quella di Paolo Bernacca, grafico designer che da sempre “veste” gli annunci della libreria il Mare.
Maurizio Bizziccari

P.S.
Per modestia non ho parlato del mio determinante apporto in questa faticosissima operazione…