A ottobre tre giorni pieni di contenuti, per parlare del triangolo d’oro

L’obiettivo fondamentale della Nuova Settimana delle Egadi sarà quello di affrontare le problematiche inerenti la conoscenza, la valorizzazione, la salvaguardia, la tutela e la conservazione dei Beni Culturali di questo territorio e di conseguenza anche promuovere il turismo dell’arcipelago in Italia e all’estero.
Per Beni Culturali intendiamo i beni archeologici, storici, naturalistici.
Le Egadi fanno parte del triangolo “d’oro” della provincia di Trapani che ha la base sulla costa occidentale della Sicilia con Trapani, Marsala e Mazara e si protende in mare con il vertice dell’isola di Marettimo. Questo triangolo si trova al centro del bacino del Mediterraneo e quindi la storia dell’intero mondo occidentale è passata per la conquista di queste coste e di queste meravigliose isole che sono una delle risorse primarie del nostro paese e della Sicilia in particolare. Si tratta di un grande tesoro di Beni Culturali e Ambientali. Obiettivo primario di questa iniziativa è far conoscere ed apprezzare tali beni al grande turismo nazionale, europeo e mondiale in qualsiasi periodo dell’anno e contribuire allo sviluppo socio-economico delle Egadi. La regolare cadenza dell’avvenimento scientifico dovrà diventare una tradizione territoriale di grande impatto sociale ed economico che trainerà problematiche di alto valore culturale, come la richiesta di riconoscimento dello stabilimento Florio quale Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Lo stabilimento della Tonnara ora restaurato è, infatti, un esempio di architettura industriale unico al mondo, a testimonianza di una pesca che risale alla preistoria.
Lo stabilimento, ora adibito solo a museo,vista la vastità, potrebbe accogliere al suo interno: 1) una Scuola del Mare; 2) una foresteria; 3) rimessaggio di piccole imbarcazioni necessarie alla scuola del mare; 4) laboratori per i bambini delle isole; 5) spazi per i pescatori occupati nella piccola pesca; 6) inscatolamento del pesce; 7) manifatture di capperi,
marmellate, erbe aromatiche, miele etc.; 8) mostre fotografiche internazionali; 9) proiezione e premi per i migliori cortometraggi; 10) mostre e presentazioni di libri con la presenza degli autori; 11) mostre di quadri; 12) concerti di musica classica. In tal modo si assicura l’apertura per tutto l’anno del grande edificio che avrà una vita propria. Le Egadi hanno anche una grande importanza naturalistica per la biodiversità e la ricchezza di fauna marina in acque cristalline sino a grandi profondità, tanto che vi è stata istituita la più grande Area Marina Protetta d’Europa, a tutela della prateria di Posidonia Oceanica più estesa del Mediterraneo, di oltre 70 siti di immersione e innumerevoli grotte sommerse e semisommerse, dove recentemente è tornata la Foca Monaca, specie più minacciata del Mediterraneo, estinta in italia da oltre 40 anni. Per svolgere attività di educazione ambientale sarebbe importante attivare l’acquario mediterraneo a palazzetto Florio, (già esistente e mai aperto) con un bookshop che curerà l’ideazione e la vendita di gadget, e realizzare il previsto centro recupero per tartarughe marine. Sono da valorizzare anche i geomorfositi, come le grotte marine di Favignana, Marettimo e Levanzo, con la sua Grotta del Genovese, assieme alle cave di tufo e i ritrovamenti nelle grotte di Favignana di inumati del Paleolitico superiore; le presenze fenicio-puniche nelle cave di tufo di Favignana e nelle grotte di Marettimo, le vasche romane per la lavorazione del garum a Levanzo.

A sn: la copertina del libro di Sebastiano Tusa con una introduzione di Geroge F. Bass, stampato con il contributo della Banca Nuova (Gruppo Banca Popolare di Vicenza)

Nelle Egadi si trovano anche i castelli medioevali e spagnoli delle isole di Favignana e Marettimo. A Favignana è da restaurare il Forte di Santa Caterina, ma la popolazione dovrebbe riappropriarsi anche del Forte di San Giacomo nel centro del paese. Anche Marettimo ha il suo Castello a Punta Troia, recentemente restaurato, ma ancora non valorizzato per la sua importanza storica, come del resto anche gli altri forti delle Egadi. La settimana delle Egadi dovrà affrontare queste diverse tematiche inerenti il territorio egadino, comprese le energie alternative, ma soprattutto dovrà esserci in primo piano l’archeologia subacquea, che in passato veniva valorizzata da convegni annuali internazionali per spronare la ricerca delle navi affondate durante la prima guerra punica.

Le copertine degli atti dei due convegni svolti a Favignana nel 1984 e nel 1985

Ora con i recenti ritrovamenti di dodici rostri e altri importanti reperti recuperati dalla Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali del Mare della Regione Sicilia diretta dal Professor Sebastiano Tusa, questa disciplina diventa importantissima per la valorizzazione delle Egadi perché, tali ritrovamenti, che riguardano la prima guerra punica, sono unici al mondo. “Delle grandi battaglie dell’antichità – scrive Sebastiano Tusa - quella che più di ogni altra ha avuto l’onore della cronaca per le interessanti scoperte archeologiche subacquee a essa attribuibili è quella delle Egadi. Il 10 marzo 241 a.C. un forte libeccio soffia sulla cuspide occidentale della Sicilia foriero di un epocale cambiamento politico per l’isola e per l’intero Mediterraneo facendo intravedere austera e vincente la fisionomia di Roma.
La battaglia delle Egadi descritta da Polibio e da molti altri storici antichi conclude la lunga prima guerra punica grazie ad una svolta impressa dall’audace ammiraglio Lutazio Catulo che sblocca una situazione di stallo nella quale i due contendenti si erano trovati da tempo. I luoghi d’interesse archeologico pertinenti la battaglia si trovano lungo la costa rocciosa orientale dell’isola di Levanzo che si presenta ripida e omogenea tra la Cala Calcara e Capo Grosso fornendo un prezioso rifugio alla flotta romana invisibile a quella cartaginese che proveniva da Occidente (Marettimo).” Tra le varie iniziative, potrebbe essere, importante e fondamentale per la comunicazione dell’evento e la valorizzazione delle isole, ricostruire due navi da guerra, una cartaginese e una romana a grandezza naturale. Per quest’anno, visto il poco tempo a disposizione, abbiamo elaborato un programma di soli tre giorni.
Il Comitato Organizzatore