“The shorebreak is my comfort
zone. I absolutely love it. It's always different. The light, the colors, the
water, the sand and what happens to it. And to be there to capture it and share
it with the world... what a dream..” Clark Little
“Le mie fotografie sono in grado di
trasmettere una visione molto particolare che
non sareste mai in grado di vedere”, così Clark ha selezionato i suoi migliori scatti in un volume di 182 pagine con oltre 100 foto a colori, un vero e proprio libro da
collezione, The Shorebreak Art of the Clatk Little, letteralmente onde che si infrangono sulla costa, pubblicato negli
Stati Uniti e disponibile anche nella nostra Libreria.
“Egoista d’un surfista, perché non
mi porti un po’ delle tue onde in casa? vorrei appenderne una qui, proprio qui,
in camera da letto!”, sbottò un giorno la moglie. Potrebbe essere questo l’incipit
del racconto biografico che vede come protagonista Clark Little, oggi fotografo
di fama internazionale e prima ancora surfista d’eccezione.
Clark Little |
La storia ha inizio
45 anni fa a Napa, in California, dove Clark nasce e prende corpo solo due anni
dopo alle Hawaii, nuova destinazione per tutta la famiglia. Quando nel 1978 esce
il film Big Wednesday (Un mercoledì da
leoni) dedicato al mondo del surf, Clark era un adolescente e probabilmente il
suo idolo era Matt, il più spericolato dei tre protagonisti del film. Ci piace
immaginare che sia stato Clark il giovane surfista che riceve in dono da Matt
la tavola, come nel finale del film. Ma questa è pura fantasia.
Comunque Clark cresce, anche lui,
tra le onde del Pacifico, che lo educano ad affrontarle e superarle, con il
talento temerario di chi intuisce che di fronte a certi fenomeni o si è uomini
di visione o si è spacciati. Il Shorebreak diventa così la sua disciplina:
cavalcare onde che si infrangono a riva, veloci e potenti come solo la Natura
sa essere. Negli anni ottanta e novanta è il pioniere del surf in shorebreak a
Waimea Bay, le cronache lo ricordano decollare su onde da brivido e uscirne
indenne. Quella tensione a perseguire la perfezione delle forma naturali, a
fondersi con l’elemento un attimo prima del caos, a sentire il silenzio che si
infrange nel boato sordo della trasformazione, quel bisogno vitale di sentirsi
parte della potenza del Mare.
Sensazioni da surfisti e da uomini di mare, che
hanno il punto debole, a volerne trovare uno, proprio nella loro essenza
solitaria, non condivisibile, e labile, passeggera, esattamente come quell’onda
che si infrange e un istante dopo non esiste più. Ma finalmente nel nostro
racconto arriva il 2007 e con esso una reflex digitale con custodia subacquea.
Clark assicura il terzo occhio tecnologico al braccio, ai piedi pinne da
bodysurfing e così equipaggiato affronta il mare per oltre sei ore al giorno,
con qualsiasi tipo di onda. “Occorre conoscere i tempi del moto ondoso, e come
potere sfuggire loro se necessario, tenendo sempre in conto le maree, l’altezza
e direzione moto ondoso e del vento, delle condizioni meteo, oltre a saper
nuotare molto bene”, racconta, come a voler precisare
che “è ancora più complicato di come potrebbe sembrare”.
Attende, si posiziona dentro l’onda e registra la magia scultorea della parabola che si chiude. È l’inizio di un inebriante viaggio documentario all’interno delle onde.
Clark può
finalmente fermare quello che vede, la potente bellezza delle onde hawaiane dal
loro interno, una prospettiva unica da mostrare al mondo intero. Attende, si posiziona dentro l’onda e registra la magia scultorea della parabola che si chiude. È l’inizio di un inebriante viaggio documentario all’interno delle onde.
L’introduzione di Jack Johnson e Kelly Slater accompagna il lettore alla scoperta di questo straordinario personaggio, della sua storia sin dalle origini, suggestioni d’atmosfera prima di immergerci nella bellezza plastica ed eterna che Clark Little ha saputo fissare in immagini, frames immutabili di acqua che si muove.
Elisa Govi
Un cofanetto in tessuto nero antiscivolo protegge il libro. Formato cm 30x30