Roma Malta: navigare necesse est, parola di canoisti

Questa mattina, puntualissimi, sono partiti dal pontile dello stabilimento Kursall del Lido di Ostia, per la prima tappa di poco più di 60 miglia marine ovvero ben 110 chilometri, destinazione Ponza, dove contano di arrivare dopo 11 ore di voga intorno alle 17.
A quell’ora antelucana, erano le 6.00, pochi gli spettatori. Qualche famigliare e i quattro amici volontari dell’equipaggio della barca appoggio, un 43 piedi a vela. Nessun cronista, niente TV o fotografi, si può dire che sono partiti alla chetichella… Probabilmente, magra consolazione, saremo noi di maremagazine gli unici a parlarne facendone la cronaca sfruttando i potenti mezzi del Web.
Lo facciamo perché riteniamo che sia un’impresa di tutto rispetto quella che si accingono a compiere Gianni Montagner, romano di 54 anni, tecnico radiologo, la fisioterapista cinquantenne Betty Bastianelli anche lei romana e l’agente di polizia privata Alfredo Capobianco di 45 anni.

Da Roma a Malta, dove contano di arrivare il 9 settembre, macinando in dodici giorni, pagaiata dopo pagaiata, la bellezza di quattrocentosessanta miglia ovvero ottocentocinquanta chilometri alla velocità media di cinque sei nodi l’ora. Il doppio della velocità che toccava Ulisse qualche annetto fa con la sua barca…, quasi la stessa che ha toccato di bolina con un vento di 15 nodi il 12 metri l’Or du Temps, sul quale non più di dieci giorni fa ero ospite, navigando sulle coste croate.
Se non l’aveste ancora capito, il mezzo di locomozione è antico quanto l’uomo: è l’Outrigger, una canoa aperta da mare biposto di tipo polinesiano con il bilanciere, lunga sette metri e mezzo, dotata di due tappi per l’auto svuotamento dell’acqua che imbarca.
È in fibra di carbonio, robusta e leggera, le pagaie, lunghe 125 centimetri, sono costruite con sette diversi tipi di legno per assicurare nello stesso tempo leggerezza, rigidità e robustezza. Il costo, più o meno, è di 4500 euro.
Il logo dell’Associazione fondata da Montagner
I posti sono due perché uno dei tre canoisti a turno si riposa sulla barca appoggio e il trasbordo avviene usando il tender. Durante la navigazione il cibo è fatto di un mix di integratori di sali minerali, frutta secca, parmigiano e frullati come pasti sostitutivi, quasi tutti prodotti Herbalife.
Complessivamente, per il noleggio della barca che li assiste da Pozzallo a Malta, la cambusa, il carburante e i pernottamenti in economici bed and breakfast, spendono a testa duemila euro e di sponsor non se ne parla.
“Sì gli sponsor non mi interessano anche perché non ho il tempo da dedicare alla loro ricerca, è un lavoro”, mi racconta Gianni Montagner, affezionato frequentatore, capitato qualche giorno fa in libreria alla ricerca di una carta nautica.
Gianni Montagner
“E poi come ricorda Plutarco, Navigare necesse est, vivere non est necesse – riferendosi all’incitazione che Pompeo dava ai suoi marinai per affrontare il cattivo tempo, continua mettendo in evidenza quella scritta sulla sua T-shirt – la mia è una passione che risale agli anni ’70, navigare mi piace, mi riempe la vita! ho anche fondato l’associazione Tulku che conta una trentina di iscritti appassionati quanto me.  Mi alleno tutti i giorni per due ore in mare e quando il meteo non lo permette al laghetto dell’EUR. Quest’anno ho già pagaiato per più di duemila chilometri, esclama orgogliosamente, affrontando anche un mare forza 4 con onde di tre metri. Quasi sempre vado in coppia con la Betty, mi ci trovo benissimo!”
In più di quarant’anni di traversate ne ha fatte tante, impossibile raccontarle tutte. Me ne ricorda alcune recenti, del 2011: Malta Catania a luglio con 4 canoe doppie e Olbia Ostia il 15 agosto con una sei posti lunga 13 metri e mezzo. Se vi sembran pochi…
Gianni ha promesso che ci spedirà il suo diario di bordo della traversata, e noi gli abbiamo promesso che lo pubblichiamo! Arrivederci alla prossima puntata.


Alcune fotografie dall’album di Gianni e Betty durante alcune traversate