Alla
realizzazione del libro La Costa d’Italia hanno partecipato un
esercito – così come afferma il suo curatore, il professor SergioGinesu dell’Università degli Studi di Sassari –, di ricercatori appartenenti
a diverse discipline che hanno affrontato il
tema della costa dell’intero perimetro dell’Italia con una ottica
esclusivamente fisica. Provengono in gran parte dalle discipline
delle Scienze della Terra, sebbene non manchino gli interventi di
ingegneri, architetti e geografi umanisti ed economici. Uno
straordinario
gruppo di lavoro multidisciplinare ed interdisciplinare, costituito
da oltre 100 ricercatori provenienti da 21 sedi universitarie e
centri di ricerca sparsi
in tutta Italia, che,
pur sempre nelle ristrettezze di bilancio, è riuscito a mantenere
viva e dinamica la ricerca sui problemi della
costa.
Tuttavia,
la difficoltà di realizzare, per la prima volta in Italia, un volume
monotematico che considerasse l’aspetto fisico del profilo costiero
del Paese erano tante e non semplici da superare, anche considerando
le varie competenze sui numerosi argomenti da trattare che
coinvolgevano un numero molto elevato di studiosi.
L’opera
contiene le informazioni inerenti la genesi delle coste, la loro
evoluzione geomorfologica e tutti i caratteri che determinano la
varietà del paesaggio costiero, sia attraverso l’opera dell’uomo
che attraverso le norme di tutela e rispetto totale, come nel caso
delle aree marine protette, oramai una realtà in tutti i mari del
nostro Paese. Il volume si compone di due parti: la parte delle
tavole nazionali e la parte delle tavole regionali. Nella prima
vengono esaminati gli aspetti che caratterizzano l’aspetto fisico
ed antropico della costa italiana e dei suoi mari. La seconda parte è
rivolta alla costa di ogni singola regione tenendo conto delle
peculiarità di ciascun territorio e della possibilità per gli
autori di poter integrare con i risultati delle proprie ricerche e
delle proprie conoscenze.
II
lavoro è anche il risultato di un lungo cammino che si è svolto
nell’arco di circa trent’anni, durante i quali la comunità
scientifica si è progressivamente trovata
intorno a gruppi o associazioni uniti dallo stesso profilo di
ricerca.
Tra
questi il Gruppo Nazionale di Ricerca sull’Ambiente Costiero
(G.N.R.A.C.) e l’Associazione Italiana di Geografia fisica e
Geomorfologia (A.I.Geo). Entrambe queste due associazioni sono state
il vero motore di quest’impresa.