Il “comando” dell’Oceano Indiano è stato ceduto ai pirati ?, si chiede il nostro amico Decio Lucano, e noi volentieri riprendiamo questa sua news cultura n. 26
Soprattutto abbiamo subito sottoscritto la petizione che potete trovare sul sito www.saveourseafarers.com e che è stata inviata al nostro Presidente del Consiglio, sperando che abbia il tempo da dedicare a queste cose.
È un invito rivolto agli amici del Mare che seguono MareMagazine.
Ecco la news:
“Sembra ormai amaramente definitiva la convinzione che l’Oceano Indiano sia in mano ai pirati, organizzati militarmente e protetti da una rete politica che vuole disturbare e infine bloccare il traffico marittimo, non solo in quelle zone.
Le organizzazioni Bimco, ICS/ISF, Intercargo e Intertanko hanno questa opinione, chiedono nuove strategie. Non si possono lasciare gli armatori da soli: anzi molti armatori, o i loro comandanti, fanno i furbetti. Procedono su rotte diverse da quelle consigliate con l’intento di sfuggire agli arrembaggi; come nella seconda guerra, quando unità mercantili non si fidavano delle direttive centrali e facevano rotte diverse dai convogli per l’Africa.
Ma oggi non c’è niente da fare, i pirati sanno tutto delle navi in transito: destinazione, rotte, carichi, punti deboli, ecc.
Un elicottero di Nave Doria in attività di contrasto in perlustrazione lungo la costa nel Corno d’Africa è stato mitragliato da terra, si sono salvati con qualche danno alla carlinga, per fortuna.
A Piano di Sorrento, ma anche Procida è in prima linea, il 6 settembre si è svolta una fiaccolata davanti al Municipio.
Ci scrive in proposito Anna Bartiromo.
“C’è sgomento sui loro volti. A bassa voce ci si chiede perché i marittimi sequestrati siano ancora lì, non è giusto, non è umano…
Ma cosa c’è di umano in questa vicenda così assurda e allucinante mi chiedo, nulla. La gente non sa e quello che so io è altrettanto allucinante e per niente esaustivo. La Farnesina prende tempo si dice ma, in realtà sta rubando il loro tempo, le loro vite. Dopo non basteranno amore e affetto, ci vorrà lo psicologo. Avanti il Sindaco di Piano e i sindaci dei paesi limitrofi, le autorità, le associazioni e i simboli che le rappresentano insieme con quelli della Gente di Mare. Il corteo si snoda come un nastro colorato per la città. C’è Silenzio, un silenzio che vuole mostrare tutta la solidarietà della gente alle famiglie dei prigionieri. Ma anche indignazione. C’è poi una preghiera. Sono con loro…Vi aspettiamo”.
Da più di otto mesi 35 navi sono state sequestrate e ottocento sono i prigionieri marittimi. Il costo umano della gente di mare è spaventoso: sono tenuti in condizioni di stress, compresa la tortura fisica e danno psicologico Il costo globale annuo in danni, assicurazioni, riscatti va dai 7 ai 12 miliardi di dollari. E purtroppo, essendo vago il loro status giuridico, l’80% dei pirati che si riesce ad arrestare vengono rilasciati dopo la cattura…
Per combatterli, con il contributo di tutti gli organismi e le società più importanti, è stato redatto un manuale anti pirateria per comandanti e operatori marittimi, ma per dire NO alla PIRATERIA sottoscrivete la petizione sul sito www.saveourseafarers.com con due semplici click.
ACT NOW! Aggiungi la tua voce alla nostra campagna mondiale per l’azione di governo contro la pirateria. Clicca qui per informazioni dettagliate sulla nostra campagna.
Aggiungere i tuoi dati per inviare una lettera al tuo capo del governo.”
Decio Lucano
Soprattutto abbiamo subito sottoscritto la petizione che potete trovare sul sito www.saveourseafarers.com e che è stata inviata al nostro Presidente del Consiglio, sperando che abbia il tempo da dedicare a queste cose.
È un invito rivolto agli amici del Mare che seguono MareMagazine.
Ecco la news:
“Sembra ormai amaramente definitiva la convinzione che l’Oceano Indiano sia in mano ai pirati, organizzati militarmente e protetti da una rete politica che vuole disturbare e infine bloccare il traffico marittimo, non solo in quelle zone.
Le organizzazioni Bimco, ICS/ISF, Intercargo e Intertanko hanno questa opinione, chiedono nuove strategie. Non si possono lasciare gli armatori da soli: anzi molti armatori, o i loro comandanti, fanno i furbetti. Procedono su rotte diverse da quelle consigliate con l’intento di sfuggire agli arrembaggi; come nella seconda guerra, quando unità mercantili non si fidavano delle direttive centrali e facevano rotte diverse dai convogli per l’Africa.
Pirati in azione |
Un elicottero di Nave Doria in attività di contrasto in perlustrazione lungo la costa nel Corno d’Africa è stato mitragliato da terra, si sono salvati con qualche danno alla carlinga, per fortuna.
A Piano di Sorrento, ma anche Procida è in prima linea, il 6 settembre si è svolta una fiaccolata davanti al Municipio.
Ci scrive in proposito Anna Bartiromo.
“C’è sgomento sui loro volti. A bassa voce ci si chiede perché i marittimi sequestrati siano ancora lì, non è giusto, non è umano…
Ma cosa c’è di umano in questa vicenda così assurda e allucinante mi chiedo, nulla. La gente non sa e quello che so io è altrettanto allucinante e per niente esaustivo. La Farnesina prende tempo si dice ma, in realtà sta rubando il loro tempo, le loro vite. Dopo non basteranno amore e affetto, ci vorrà lo psicologo. Avanti il Sindaco di Piano e i sindaci dei paesi limitrofi, le autorità, le associazioni e i simboli che le rappresentano insieme con quelli della Gente di Mare. Il corteo si snoda come un nastro colorato per la città. C’è Silenzio, un silenzio che vuole mostrare tutta la solidarietà della gente alle famiglie dei prigionieri. Ma anche indignazione. C’è poi una preghiera. Sono con loro…Vi aspettiamo”.
Da più di otto mesi 35 navi sono state sequestrate e ottocento sono i prigionieri marittimi. Il costo umano della gente di mare è spaventoso: sono tenuti in condizioni di stress, compresa la tortura fisica e danno psicologico Il costo globale annuo in danni, assicurazioni, riscatti va dai 7 ai 12 miliardi di dollari. E purtroppo, essendo vago il loro status giuridico, l’80% dei pirati che si riesce ad arrestare vengono rilasciati dopo la cattura…
Per combatterli, con il contributo di tutti gli organismi e le società più importanti, è stato redatto un manuale anti pirateria per comandanti e operatori marittimi, ma per dire NO alla PIRATERIA sottoscrivete la petizione sul sito www.saveourseafarers.com con due semplici click.
ACT NOW! Aggiungi la tua voce alla nostra campagna mondiale per l’azione di governo contro la pirateria. Clicca qui per informazioni dettagliate sulla nostra campagna.
Aggiungere i tuoi dati per inviare una lettera al tuo capo del governo.”
Decio Lucano