L’Editore del mare: Fiorenza Mursia

Fiorenza Mursia a Lerici legge il Mare
Fiorenza è un nome da scrivere in lettere maiuscole e non soltanto perché è l’unico Editore (anche questo con la E maiuscola) ad avere in catalogo una Biblioteca del Mare con, ad oggi, ben quattrocentotrenta titoli su quattromila del suo catalogo generale, che per numero è al terzo posto in Italia. Ma perché Fiorenza, con orgoglio, si vanta di essere Editore e non editrice; forse perché, ma è una malignità, declinare il suo mestiere al femminile le parrà riduttivo. Fiorenza oltre che Editore è anche tante altre cose: è stata membro della giunta di Assolombarda, membro del Cda dell’Università Statale di Milano, consigliere d’amministrazione della Rai, nel 2010 membro del Comitato dei garanti per le Celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. E, tanto per non farci mancare nulla, spesso e volentieri, indossato un casco integrale, la si vede sfrecciare per le strade di Milano a cavallo di una potente moto, magari una BMW, una di quelle della collezione del marito, Enzo Campione, che ne possiede una trentina, di tutti i tipi e di tutte le marche. Tutte perfette, tutte marcianti, tutte pronte per iniziare un rally, la sua grande passione. Il marito centauro, che di libri non ne vuol sapere, lavora del tutto indipendente dalla moglie occupandosi, aiutato dalla loro unica figlia, di una concessionaria di pubblicità.



Naturalmente stiamo parlando di uno dei marchi storici dell’editoria italiana, Ugo Mursia Editore, fondato nel 1955 da Ugo Mursia, nato in quel di Carini, il paese della famosa baronessa, in provincia di Palermo. Dal 1990 la società è diretta, come presidente e unica azionista, dalla figlia Fiorenza che di anni ne ha poco meno
di …anta ed è nata a Milano. La casa editrice ha mantenuto la sua principale caratteristica che è quella di non avere “padroni”. È infatti indipendente sia nell'azionariato che nella distribuzione, e ha una sua autonoma rete di promozione e di vendita, per di più offre servizi di distribuzione anche a editori terzi. Il primo grande successo l’ottiene nel 1963 con Centomila gavette di ghiaccio rifiutato da diciassette editori prima si decidesse di editarlo. Prima tiratura tremila copie, a oggi ne sono state vendute più di tre milioni.
Il pezzo forte del catalogo è la collana di memorialistica e saggistica storica, dalla Prima guerra mondiale sino agli anni della Seconda Repubblica, è considerato uno dei più importanti archivi del Novecento italiano. Raccoglie oltre quattrocento titoli, in maggioranza testimonianze dirette dei protagonisti degli avvenimenti che hanno segnato il secolo trascorso.
La nostra libreria ha sempre venduto, fin dall’inizio, tutti i libri Mursia di argomento mare e fin dal 1975 è nata una profonda amicizia con il rappresentate romano, Marcello D’ippoliti. Dal 1999 inoltre Mursia è anche diventato, con successo, il distributore della nostra collana di portolani Isole da scoprire, scritti e disegnati da Roberto Neglia. Tra i testi Mursia che ricordo con più affetto al primo posto metto la collana Andar per Isole inventata dalla grande scrittrice Gin Racheli, in particolare ho amato Egadi Mare e Vita, purtroppo ora fuori catalogo. Poi ci sono quelli scritti dai grandi navigatori e tradotti dall’inglese da Alex Carozzo, quindi tutti i libri di Conrad, il Corso di Navigazione dei Glenans, tradotto dal francese e considerato la Bibbia dei Naviganti, quello per il conseguimento della patente di Marco Tibiletti, fino ai volumi della collana storica.
Una veduta del porto di Lerici

Ma a noi della libreria Il Mare di Roma piace e interessa soprattutto l’impegno totale e continuo che Mursia Editore, e ora Fiorenza, nel tempo ha dedicato e dedica alla sua Biblioteca del Mare, il più grande e completo catalogo dedicato al mare e un caso unico anche in Europa. Ecco spiegato il motivo del legame molto profondo e indissolubile tra Mursia e la Libreria Il Mare, un legame che Marco Firrao, mio figlio e attuale dirigente, prosegue e che è soprattutto un legame di cultura e di amore per il mare.
Amore per il mare come Fiorenza dimostra organizzando la manifestazione Lerici legge il mare, una rassegna di letteratura e cultura marinaresca giunta alla terza edizione. Tre giorni fitti, a metà settembre, di presentazioni, dibattiti e incontri con molti autori di successo, da Andrea Mura ad Alfredo Giacon, da Simone Perotti a Lilla Mariotti. In particolare gli incontri sono avvenuti anche a bordo delle golette Oloferne e Lady Lauren e del leudo Zigoela, con piccole crociere nell’incanto del Golfo dei Poeti. E naturalmente tutti i libri della Biblioteca del Mare erano in mostra sotto un grande tendone nella piazza antistante il porto.
Abbiamo incontrato Fiorenza Mursia tra una presentazione e un dibattito e con lei abbiamo parlato di libri e di mare. Eccovi il resoconto.
Giulia D’Angelo

Negli ultimi anni sono nati diversi editori che si sono specializzati sul tema mare. Vi preoccupa ciò?
Non credo sia necessario avere il predominio su tutto. Finché c’è concorrenza va bene. Anche se il nostro è un catalogo importante, c’è sempre una sollecitazione a fare di più e meglio e poi se si parla di mare e di cultura di mare c’è spazio per tutti, anche perché se ne parla ancora troppo poco.

Come vi ponete di fronte alla crisi della lettura e dell’editoria?

Una e l’altra sono in crisi da sempre, e credo che questo ci abbia reso le spalle più forti. Si lavora con tanta fatica ma anche con tanta soddisfazione altrimenti non si va vanti. Per quanto riguarda i libri noi non soffriamo particolarmente questa crisi perché ho sempre lavorato sul catalogo e non sul successo del momento, che ovviamente adoro e ben venga. Il mio non è stato un lavoro alla ricerca del best seller. Più importante è la costruzione di un programma, di un percorso di contenuti anche magari con libri che sono costati tantissimo più di quanto abbiano reso sul momento. Sul lungo percorso però costi e ricavi si riequilibrano, tutto certamente con fatica. Se i cataloghi non sono effimeri, durano nel tempo e quindi in periodi di crisi vanno avanti.
Incontri con l’autore a bordo della Lady Lauren

Qual’è la vostra organizzazione nella ricerca di nuovi autori?
Per esempio da manifestazioni come Lerici legge il mare nascono tantissime proposte, naturalmente non tutte valide, e poi ripeto ciò che mio padre, che era siciliano, mi diceva “Fatti la fama e curcate”, me lo diceva in senso negativo, ma io essendo milanese, anche se mi sento molto siciliana, la giro in senso positivo.
Le proposte arrivano anche senza andarle a cercare, anche se in momento di crisi ho dovuto tagliare molto le traduzioni perché costano molto e molto spesso non si recuperano subito le spese. Tranne per quei titoli che per noi sono fondamentali o che ritengo lo possano diventare. Una volta si pubblicava un libro acquistandone i diritti dall’estero molto più facilmente, però ora anche in Italia ci sono ottimi autori.

La parola definitiva nella scelta di un libro da pubblicare spetta a lei?

Sì assolutamente, senza il mio visto non si fa nulla. Mi vanto di farmi chiamare editore e non editrice, non perché io posseggo una casa editrice, e sarebbe già di per sé un titolo sufficiente, ma perché ogni libro che pubblico lo scelgo io stessa, il rischio è mio, ogni proposta viene valutata da me e dai miei collaboratori. Però la decisine finale è la mia perché sono io a costruire un percorso, può andar bene e può non andare, ma è un percorso.
Molto case editrice affidano la scelta ai direttori editoriali, credo di essere l’unica a sceglier di persona.
La goletta Oloferne

Il libro al quale è più legata?
Il mio libro, il libro della mia vita è Il libro della giungla di Kipling, che esiste in catalogo da sempre prima ancora che ci chiamassimo Mursia Era infatti già un’edizione Corticelli. È un libro sul quale ho costruito la mia infanzia, e dove ancor continuo a costruire, un libro dove la fantasia, la natura hanno il predominio e poi, le sembrerà una sciocchezza, tutti i miei mastini napoletani hanno i nomi dei personaggi del Libro della giungla. Di cani ne ho una ventina, ho perso il conto, di cui sette mastini napoletani. Vivo fuori Milano, in campagna, ho otto asini, pappagalli, tartarughe, una colonia di gatti che però vive libera, poi un cavallo, qualche pony e ovviamente le galline. Ora il mio cane preferito è una mastina napoletana di una certa età che si chiama Baloo. Il nipote è Mughermau, il nome di un coccodrillo. La sera come arrivo al cancello con la macchina inizia un concerto: si sentono i pappagalli che lanciano urla, gli asini cominciano a ragliare, i cani abbaiano. Insomma un bel concerto che mi rallegra.

Quale il libro più importante del vostro catalogo?

La nostra casa editrice la identifico con Conrad, mio padre ne curò l'opera completa. La mia passione per il mare la devo a questo grande scrittore.  È il pezzo forte della collana dedicata ai grandi scrittori di ogni paese. Volumi prestigiosi che compongono una biblioteca ideale. La cura dei testi è rigorosa, le traduzioni impeccabili, insieme alla collana dedicata ai classici italiana fanno un unicum nel panorama editoriale. Quaranta gli scrittori presenti: da Alfieri a Verga per i classici italiani, da Balzac a Stendhal nella sezione francese; da Conrad a Wells per la sezione inglese; Melville e Poe per l'americana; da Cechov a Tolstoj per i russi; Ibsen e Strindberg per la sezione nordica; l'opera omnia di Cervantes per la letteratura iberica.

Il futuro e le nuove frontiere?
Credo che sia una ottima opportunità. Ci sto ragionando, perché prima di investire tendo a ragionare parecchio. Ho in mente di fare molte cose, ma senza fretta, inutile correre quando ancora non c’è un mercato. Studierò gli errori degli altri e poi con calma partirò anche io. Con il nostro catalogo ho delle ottime chance. Non possiamo fare il paragone con l’America, perché lì leggono e noi no.
Magari, per un fatto scaramantico, il nostro primo e-book potrebbe essere proprio Kipling. Probabilmente la prima uscita sarà per il prossimo Natale.

La sua biblioteca?
La più incasinata che ci sia, tenerla in ordine è un vero problema. Porto a casa troppi libri. Vado per filoni, interessi del momento oppure libri che acquisto per ricerca o per approfondire.

Quante proposte riceve al giorno?

Ne ricevo quotidianamente un centinaio, da quelle letteralmente parlando indecenti a quelle buone sulle quali rifletterci. Tutte le proposte (oggi è tutto più complicato per via della semplicità di spedire un file con 500 pagine di testo) velocizza il tempo degli altri ma allunga i nostri, vengono esaminate, anche se io non le vedo tutte. Per me è più importante avere quel titolo giusto per arricchire il nostro catalogo che pensare a quante copie se ne venderanno. Antonio Lozzi con i suoi due volumi Codici e consuetudini nella storia del commercio marittimo, che avete presentato nella vostra libreria, funziona nel suo insieme è il classico  esempio di libro da catalogo.
Il Golfo dei Poeti visto dal castello di Lerici


Legge le proposte tutti giorni?
No, alla lettura dedico, con vere e proprie full immersion,  alcuni pomeriggi fino a sera. Non mi porto il lavoro a casa, quando sono a casa stacco! Al lavoro vado sia in auto che in moto con mia marito. A volte quando è  necessario la porto anche io. Qui a Lerici siamo in moto con una BMW. Eccola là, bella no?

A cura di Maurizio Bizziccari