È con on una profonda tristezza nel cuore che riprendiamo questo servizio sulla strage delle cicogne a Malta, pubblicato dall’agenzia GeaPress.
Fermiamo questa barbarie!!!
Era il più grande stormo di cicogne bianche mai osservato nel centro del Mediterraneo. Una spettacolo meraviglioso, ma le cose belle durano poco specie se capitano in questo periodo in una delle isole del Mediterraneo avvilite dal bracconaggio, ed ancor di più se questo posto si chiama Malta. Le cicogne si sono iniziate a vedere mercoledì scorso e sono state subito accolte da numerosi colpi di fucile. Almeno sei sono cadute sotto gli occhi dei volontari di Birdlife Malta ed una settima è stata recuperata ancora viva. Almeno altre due sono state osservate in volo con le zampe spezzate dalla rosa dei pallini. Non è stato possibile osservare dove sono andate a posarsi o se sono cadute in mare.
La situazione è andata sempre più peggiorando nelle ore successive, nonostante i volontari abbiano chiamato la polizia. In modo particolare numerosi colpi di fucile sono stati uditi di notte nei pressi dell’aeroporto di Malta, dove gli animali si erano posati.
Non è stato possibile verificare, in questo caso, quante ne erano state abbattute.
Del grave episodio se ne è occupato anche il Times of Malta che ieri ha pubblicato un articolo con un racconto drammatico riferito da una residente. Non ha avuto neanche il tempo di capire che sopra la sua casa era appena arrivato il meraviglioso stormo. Uno stridio di freni di un’automobile e subito l’attività di fucileria. Assieme alla madre ha assistito alla strage. I colpi erano così frequenti che sembravano quelli di una mitragliatrice, dice Emanuela De Giorgio. Almeno quattro cicogne abbattute davanti a lei.
Poi, una volta arrivata la Polizia, la conta dei danni. Un’altra cicogna, infatti, era andata a morire nel suo giardino. Cartucce in almeno tre diversi punti e sangue ovunque. Sulle piante, sul tetto della macchina, sulla strada e sui muri. Il Times of Malta riporta l’uccisione di altre cicogne e parrebbe che almeno alcuni bracconieri siano stati fermati dalla Polizia.
In pratica, quello che è successo, è che i bracconieri con i propri mezzi andavano seguendo le cicogne stremate dalla migrazione. Gli animali cercavano di posarsi per ristorarsi su Malta. Alcune cicogne ci sono rimaste per sempre. Secondo quanto dichiarato da BirdLife Malta a GeaPress molti di questi animali finiranno impagliati. Secondo Andrea Rutigliano, volontario italiano del CABS (Committee Against Bird Slaughter) che ha partecipato ai campi antibracconaggio di Malta, finita la caccia primaverile a tortore e quaglie (incredibilmente autorizzata dal Governo maltese) inizia quella ai limicoli (piccoli uccelli di ripa) e per gli impagliatori. Molte abitazioni di Malta hanno animali impagliati. Purtroppo, affermano al CABS, gli uccelli migratori a Malta sono visti come animali estranei da abbattere e portare via.
Un numero enorme di cacciatori, oltre 10.000 (la densità più alta al mondo) ed un bracconaggio molto diffuso e dai toni arroganti, visto che spesso hanno dato vita a vere e proprie aggressioni contro i volontari.
Una caccia ufficiale che consente di andare a sparare in primavera, che autorizza la cattura degli uccelli e consente di uccidere anche da veloci motoscafi. A Malta, con oltre diecimila doppiette ufficiali, le lobby venatorie hanno un rilevante peso politico. I due schieramenti, quello di governo (partito nazionalista) e di opposizione (socialisti) differiscono di un solo deputato.
Nessuno dei due può fare a meno delle simpatie dei cacciatori.
GeaPress ti invita a firmare la petizione rivolta la Primo Ministro e al Ministro del Turismo maltesi (VEDI LO SPECIALE “LA VALLE INCANTATA“). Malta è molto sensibile al turismo italiano. Che almeno si sappia qualcosa di più, prima di visitarla.
Fermiamo questa barbarie!!!
Era il più grande stormo di cicogne bianche mai osservato nel centro del Mediterraneo. Una spettacolo meraviglioso, ma le cose belle durano poco specie se capitano in questo periodo in una delle isole del Mediterraneo avvilite dal bracconaggio, ed ancor di più se questo posto si chiama Malta. Le cicogne si sono iniziate a vedere mercoledì scorso e sono state subito accolte da numerosi colpi di fucile. Almeno sei sono cadute sotto gli occhi dei volontari di Birdlife Malta ed una settima è stata recuperata ancora viva. Almeno altre due sono state osservate in volo con le zampe spezzate dalla rosa dei pallini. Non è stato possibile osservare dove sono andate a posarsi o se sono cadute in mare.
La situazione è andata sempre più peggiorando nelle ore successive, nonostante i volontari abbiano chiamato la polizia. In modo particolare numerosi colpi di fucile sono stati uditi di notte nei pressi dell’aeroporto di Malta, dove gli animali si erano posati.
Non è stato possibile verificare, in questo caso, quante ne erano state abbattute.
Del grave episodio se ne è occupato anche il Times of Malta che ieri ha pubblicato un articolo con un racconto drammatico riferito da una residente. Non ha avuto neanche il tempo di capire che sopra la sua casa era appena arrivato il meraviglioso stormo. Uno stridio di freni di un’automobile e subito l’attività di fucileria. Assieme alla madre ha assistito alla strage. I colpi erano così frequenti che sembravano quelli di una mitragliatrice, dice Emanuela De Giorgio. Almeno quattro cicogne abbattute davanti a lei.
Poi, una volta arrivata la Polizia, la conta dei danni. Un’altra cicogna, infatti, era andata a morire nel suo giardino. Cartucce in almeno tre diversi punti e sangue ovunque. Sulle piante, sul tetto della macchina, sulla strada e sui muri. Il Times of Malta riporta l’uccisione di altre cicogne e parrebbe che almeno alcuni bracconieri siano stati fermati dalla Polizia.
In pratica, quello che è successo, è che i bracconieri con i propri mezzi andavano seguendo le cicogne stremate dalla migrazione. Gli animali cercavano di posarsi per ristorarsi su Malta. Alcune cicogne ci sono rimaste per sempre. Secondo quanto dichiarato da BirdLife Malta a GeaPress molti di questi animali finiranno impagliati. Secondo Andrea Rutigliano, volontario italiano del CABS (Committee Against Bird Slaughter) che ha partecipato ai campi antibracconaggio di Malta, finita la caccia primaverile a tortore e quaglie (incredibilmente autorizzata dal Governo maltese) inizia quella ai limicoli (piccoli uccelli di ripa) e per gli impagliatori. Molte abitazioni di Malta hanno animali impagliati. Purtroppo, affermano al CABS, gli uccelli migratori a Malta sono visti come animali estranei da abbattere e portare via.
Un numero enorme di cacciatori, oltre 10.000 (la densità più alta al mondo) ed un bracconaggio molto diffuso e dai toni arroganti, visto che spesso hanno dato vita a vere e proprie aggressioni contro i volontari.
Una caccia ufficiale che consente di andare a sparare in primavera, che autorizza la cattura degli uccelli e consente di uccidere anche da veloci motoscafi. A Malta, con oltre diecimila doppiette ufficiali, le lobby venatorie hanno un rilevante peso politico. I due schieramenti, quello di governo (partito nazionalista) e di opposizione (socialisti) differiscono di un solo deputato.
Nessuno dei due può fare a meno delle simpatie dei cacciatori.
GeaPress ti invita a firmare la petizione rivolta la Primo Ministro e al Ministro del Turismo maltesi (VEDI LO SPECIALE “LA VALLE INCANTATA“). Malta è molto sensibile al turismo italiano. Che almeno si sappia qualcosa di più, prima di visitarla.