Nino Merola |
Ma c’è un quarto evento che merita ugualmente di essere raccontato, non soltanto perché il protagonista, il cinquantasettenne Nino Merola, bolognese di nascita ma romano di adozione, è un frequentatore delle prima ora della libreria il Mare (l’ha vista nascere a piazza Farnese or sono 37 anni fa…), ma perché, in coppia con Andrea Caracci, ingegnere milanese di 43 anni e esperto velista, il prossimo sabato salpa con il suo Sun Fast Scheggia – ITA 3200 per la seconda tappa, da Madeira alla Martinica, di una regata molto particolare, la Transquadra. Che come dice il nome, è una regata transatlantica per quadragenari (di almeno 40 anni…, non professionisti, in equipaggio ridotto (ammessi solo solitari e equipaggi di coppia), con barche strettamente di serie, entro i 36 piedi.
La rotta della Transquadra |
Per non parlare del Maxi-Trimarano Banque Populaire V che sbriciola il record del Trofeo Jules Verne, il giro del mondo 29.002 miglia in equipaggio senza scalo passando per i tre capi. Il nuovo record di 45 giorni, 13 ore, 42 minuti e 53 secondi, alla media di 26,51 nodi, abbassa di oltre tre giorni il precedente, e segna una pietra miliare nella storia della vela. Lo skipper Loick Peyron e il suo equipaggio di 13 velisti al comando del maxi trimarano di 40 metri hanno così migliorato il precedente record di 2 giorni 18 ore 1 minuto 59 secondi.
Il Sun Fast Scheggia |
Confronti irriverenti? Direi di no. Fatte le debite proporzioni, si tratta pur sempre di regate veliche…
Quella alla quale partecipa il nostro Nino è una manifestazione biennale giunta alla quinta edizione con un numero chiuso a 100 partecipanti ed iscrizioni completate con oltre un anno di anticipo. È una regata fatta di una flotta omogenea dove nessuna barca parte sapendo di essere già battuta. Pochi modelli tutti rispondenti alle caratteristiche della regata e competitivi per la tipologia di percorso, quindi uno stimolo a divertirsi ed a godere del confronto, senza troppe alchimie o distorsioni tipiche delle regate d’altura nostrane.
Nino Merola e Andrea Caracci |
Merola alla barra del timone |
Merola è biologo marino, ha lavorato 15 anni all’estero con le Nazioni Unite per la FAO, poi come esperto nel settore della pesca al Ministero degli Esteri con la Cooperazione Italiana. Ora è più un manager che esperto settoriale, gestisce gli uffici e organizza le iniziative.
Il suo “angelo custode” è l’onnipresente Tuccia, “è sempre al mio fianco, mi confida, abbiamo una relazione forte 30 anni di matrimonio, mi sostiene in tutto, condivide i miei momenti importanti, mi augura buon vento quando salpo e mi accoglie quando approdo. E poi ha cucinato le gustose pietanze che abbiamo conservato sotto vuoto e consumato nella prima parte di navigazione. Anche se preparazione fisica e gestione del sonno sono cose estremamente più importanti del cibo.”
“Quando si sta in barca per molti giorni, continua nel suo racconto, la convivenza con il compagno d’avventura può essere alla lunga un problema ma non quando si è in regata, sostiene, si cerca sempre di andare al massimo quindi non ci sono motivi di screzio. Momenti di relax ce ne sono molto pochi, l’obiettivo di fare bene in funzione di una classifica è prevalente, quindi non c’è materia per contendere. Il mio compagno che notoriamente è un navigatore di grandi capacità ha un carattere non semplice, in determinati momenti preso dall’agonismo è esigente e magari può essere un po' duro. Però grazie alle sue capacità siamo arrivati secondi con un’ora e 40 di svantaggio dal primo nella classifica che riguarda la parte mediterranea. La formula della Transquadra. mi spiega, ha due classifiche indipendenti, una per chi parte dalla Bretagna l’altra per chi invece parte dal Mediterraneo. In teoria abbiamo tutte le carte in regola per giocarci la partita. Inoltre la tappa comune, ovvero la traversata, ha un’ulteriore classifica che però è a sé stante. L’evento è ricco di tante sfaccettature che permettono mille maniere di interpretare al meglio la regata e di trovare la propria dimensione. C’è chi partecipa per fare una vera e propria vacanza con famiglia e amici al seguito, chi la prende in maniera un po' più sportiva chi invece vede soltanto la parte agonistica.
La partenza da Barcellona |
A noi invece non resta che augurare buon vento a Nino e ad Andrea oltre che il classico in c… alla balena!
Ma. Bi.
P.S. Per chi voglia conoscere nel dettaglio tutta l’esperienza di Nino Merola segua il suo blog su saily.it