Mare.
Si consuma
il mare
immobile e salmastro
sotto il gelido biancore
di un’alba invernale.
Con un brivido
s’allontana
silenziosa
una barca:
il suo legno è umido,
impregnato di mare
Si consuma
il mare
immobile e salmastro
sotto il gelido biancore
di un’alba invernale.
Con un brivido
s’allontana
silenziosa
una barca:
il suo legno è umido,
impregnato di mare
Cecilia scrive poesie come Mare, quindi è una poetessa, Cecilia scrive anche romanzi, quindi è una scrittrice, Cecilia dipinge, quindi è una pittrice, Cecilia si arrampica come uno stambecco su per le montagne, quindi è un’alpinista, Cecilia va per gli Oceani, quindi è una skipper, ma soprattutto ora Cecilia pubblica libri, quindi è una editrice, è Mare Verticale, l’ultima nata tra le case editrici che parlano esclusivamente di Mare e dei suoi protagonisti. Parliamo di Cecilia Carrieri…

Ma la notizia più bella è il tentativo di Cecilia di partecipare al Vendée Globe 2012 come prima donna italiana. Il giro del mondo in solitario e senza assistenza, senza scali con il suo Open 60 Mare Verticale! Peccato che nessuna azienda italiana colga questa occasione come sponsor, le donne in mare fanno più notizia degli uomini, la pubblicità sarebbe grande. “Ho avuto contatti e incontri, dice Cecilia, con Fiat e Generali, ma la crisi finanziaria, la disoccupazione, i licenziamenti impediscono a molte aziende di investire milioni di euro in una barca a vela. Vedi infatti che fine ha fatto la Volvo Race di Soldini.”
Questa è Cecilia Carreri, così come la descrive il giornalista Alberto Pezzini: “donna bellissima a quanto pare, severa e squadrata nei princìpi come un blocco traslucido di basalto nero, volitiva come non mai, che manco un uomo, attirata da un sogno in cui si infila…”
Come alpinista ha partecipato a spedizioni in Himalaya, in Africa, in California, in Perù e ha attraversato il deserto del Tibesti, in Ciad.
A bordo di un Mumm 36, una barca tecnica disegnata dallo studio americano Farr e ideata per le regate dell’Admiral’s Cup, ha compiuto il periplo dell’intera penisola italiana. Nel 2005 a Dunkerque ha diretto il progetto di un Open 60 che ha chiamato Mare Verticale e con cui ha partecipato prima al Fastnet e, subito dopo come prima donna italiana, alla Transat Jacques Vabre, compagno della traversata era Joé Seeten, ha conquistato il nono posto, unica barca italiana al traguardo dopo il ritiro della coppia Soldini-Malingri .
Mare Verticale è anche il titolo del suo primo libro, edito da Mursia e dedicato “a tutti coloro che non riescono a realizzare i loro sogni e a coloro che neppure sognano”, il giudice-skipper si racconta, spiega i motivi di un passaggio emozionante e paradossale, dalle più alte cime dell'Himalaya alla vastità del mare e descrive la sua vera passione che l’ha indotta a deporre sci e zaino per mettersi al timone di un Mumm 36.


La dura legge dell’Oceano è scritto a due mani da Fabrice Amedeo e Sébastien Josse, uno degli skipper più importanti del momento nel circuito delle regate internazionali d'altura. In questo libro, edito in Francia da Glénat, Josse racconta della Volvo Ocean Race, il giro del mondo attraverso tutti gli oceani con una barca a vela di 70 piedi di cui fu comandante.

Il terzo libro è dello skipper francese Jean Le Cam, è l’autore di A vele spiegate, che ha iniziato a navigare con Éric Tabarly e ha vinto tre edizioni della Solitaria del Figaro, una delle regate più difficili al mondo. Ha partecipato a due edizioni del giro del mondo in barca a vela da corsa Open 60, senza equipaggio e senza scalo, nel 2004 e nel 2008, il celebre e unico Vendée Globe. Nell'ultima edizione, il 6 gennaio 2009, è stato protagonista di un impressionante naufragio salvandosi solo grazie alla sua eccezionale bravura. In questo libro, Le Cam ripercorre tutte le sue avventure, fino a descrivere questo eccezionale naufragio.
Infine Vincere tutti gli oceani di Michel Desjoyeaux, navigatore delle regate oceaniche d'altura, è il più grande skipper francese, e forse mondiale, di tutti i tempi, una vera leggenda. Il libro ha già venduto 20.000 copie in Francia, è l’autobiografia in cui Desjoyeaux, per la prima volta, si confida a tutto campo e ripercorre la sua carriera nel mondo della vela. Ha iniziato a navigare con Éric Tabarly, a vent'anni ha fatto la Withbread, oggi Volvo Ocean Race, ha partecipato a 10 edizioni della Solitaria del Figaro, vincendone 3, ha vinto due giri del mondo in solitaria, il Vendée Globe, nel 2000 e nel 2008, oltre ad altre tantissime vittorie, navigando su barche da corsa Open 60 e su un trimarano da 60 piedi. Nell'ultima edizione del Vendée Globe, partito per ultimo dopo un’avaria, ha risalito tutti i concorrenti, tagliando il traguardo per primo, un'impresa straordinaria che passerà alla storia. Il libro è corredato di fotografie a colori, con il lungo elenco delle vittorie sportive di Michel Desjoyeaux.
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Il percorso del Vendée Globe 2012 |
Il percorso del Vendée Globe girando per tutti gli oceani è un po’ più di ventiquattromila miglia, mentre il giro del mondo passando per l’Equatore sono quarantamila chilometri, ventimila e seicento miglia.
Ne riparleremo. Intanto auguriamo Buon Vento a Cecilia…